Intervista esclusiva a Gianluca Ramazzotti, attore di cinema e teatro attualmente in scena con Se devi dire una bugia dilla grossa
Classe 1970, romano, Gianluca Ramazzotti è un attore comico di cinema, televisione e teatro. E’ da tutti conosciuto per aver partecipato alla compagnia teatrale il Bagaglino e poi alla soap opera Vivere, Un posto al sole.
Attualmente è impegnato a teatro con Se devi dire una bugia dilla grossa e noi di Yeslife curiosi non abbiamo perso occasione di fargli qualche domanda.
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Hai debuttato a teatro con Se devi dire una bugia dilla grossa, cosa dobbiamo aspettarci?
Lo spettacolo è in scena in questi giorni fino al 27 marzo al Teatro Quirino di Roma. Poi saremo in scena al Teatro Manzoni a Napoli. Abbiamo voluto riportare in scena uno spettacolo di Pietro Garinei. E’ stato scritto nel 1984 e ad oggi funziona tantissimo. La gente si diverte tanto e trascorre delle ore in spensieratezza. Lo spettacolo è incentrato sulla storia di un Ministro della Repubblica che si vuole intrattenere nell’albergo in cui si trova con la moglie n rapporti adulterini con una segretaria della Fao. All’insaputa della moglie, avverte il segretario di prenotare un’altra camera in un albergo in cui vive nei pressi del Parlamento. Per un errore del segretario, nascerà però un equivoco. A distanza di quarant’anni ritroviamo Paola Quattrini nel suo ruolo originale. In questo momento girare con una compagnia di questo tipo è soddisfacente perché poi il pubblico dopo due anni di pandemia vuole tornare a teatro a divertirsi.
Cosa ti ha colpito di questo personaggio?
E’ un personaggio tenero, divertente e impacciato. E’ un portaborse che segue il ministro per aiutarlo con la sua agenda. Anche lui si ritroverà invischiato in alcune dinamiche.
Distretto di polizia, un posto al sole, vivere ecc, tra tutte qual è l’esperienza del cuore?
L’esperienza che mi è rimasta nel cuore è stata quella del Bagaglino. Non è una serie ma è un programma che ha segnato una parte importante della mia vita. Ho avuto la possibilità di lavorare con dei grandi come Oreste Lionello, Leo Gullotta e Pippo Franco. Pingitore è stato sempre un grande stacanovista e talent scout. Il Bagaglino è stata per me una grande scuola.
Un ricordo del Bagaglino che ti è rimasto nel cuore?
Ho un ricordo che può essere considerato bello ma anche triste di quel periodo. Oreste Lionello aveva una brutta malattia ai polmoni che non gli ha lasciato scampo. Prima di morire però ha continuato ad andare in scena tanto che nel momento in cui doveva salire sul palco si toglieva l’ossigeno. E’ stata un’esperienza di vita molto importante. Sembrava che Oreste non soffrisse ed era felice quando entrava in scena. Dopo la morte di Oreste per alcuni anni quel camerino è rimasto chiuso.
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Che cos’è per lei la recitazione?
E’ un’arte che aiuta il pubblico ad immedesimarsi in una storia raccontata in vari modi. Gli attori hanno una funzione importante nella società.
Se dovessi incontrare Gianluca dell’esordio cosa gli diresti?
Continua a fare quello che hai fatto.
Sta già pensando al prossimo progetto da realizzare?
Ora continuerò ad essere in teatro con questo spettacolo. Poi reciterò in uno spettacolo con Deborah Caprioglio e Pino Quartullo. Si intitola Buoni da morire ed è stato scritto da Gianni Bonelli.
BEATRICE MANOCCHIO
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