Anche David Bowie trasse ispirazione dalla fotografia dell'”immortale” che ritrae ancora oggi l’attimo successivo al lancio nel vuoto di Evelyn McHale.
Un’intera epoca è rimasta senza fiato dopo essersi imbattuta nell’incredibile storia di Evelyn McHale e nelle dinamiche riguardanti la sua morte. Ancora oggi, dinanzi al mondo intero, queste ultime rappresentano il risultato di un epilogo avvolto dal mistero.
Evelyn era giovanissima. Aveva ventiquattro anni quando, dopo un breve viaggio, si trovava sulla strada di ritorno per New York, dove risiedeva. Giunta presso l‘Empire State Building decise poi di lanciarsi nel vuoto. Il suo corpo, dopo l’impatto con una limousine, che arrestò la sua caduta dall’ottantaseiesimo piano, rimase inspiegabilmente illeso.
Evelyn McHale, il mistero sulla sua morte e la FOTO che passò alla storia
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La fotografia, che ritraeva Evelyn inverosimilmente distesa come nell’atto di riposare, venne realizzata da un giovane studente. Il nome dell’aspirante reporter risulta ad oggi corrispondere con quello di Robert Wiles. Lo scatto è presto divenuto iconico su scala internazionale. Il ragazzo lo realizzò a soli quattro minuti di distanza dall’avvenuta morte di Evelyn. Era il primo maggio del 1947.
“Il più bel suicidio” della storia. Non potrà che essere ricordato in tal maniera l’episodio della morte di Evelyn. Legato com’è tuttora all’immagine di risonanza mondiale e legata alla prematura quanto volontaria scomparsa della giovane impiegata contabile.
Ad appurare la natura del movente che spinse la giovane donna a compiere un simile gesto si cimentò il detective Frank Murray. Grazie al ritrovamento di un biglietto d’addio i desideri di Evelyn vennero chiariti. Fra questi spiccarono quello della futura cremazione del suo corpo e di non celebrare alcuna cerimonia in suo nome.
“Non credo che sarei una buona moglie per nessuno. Sta molto meglio senza di me“, Aveva infine aggiunto la ragazza alludendo alla recente proposta del suo fidanzato di sorvolare a nozze. Per poi concludere: “dite a mio padre che ho preso troppo da mia madre“.
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Oltre a David Bowie, che trasse spunto dall’iconica fotografia nel ’93 per il suo video-clip “Jump They Say“, rimasero colpiti da tale avvenimento anche molti altri grandi artisti. Fra questi si può ricordare la citazione di Andy Warhol, con la sua stampa “Suicide”, oppure quella visiva dei Radiohead in “Street Spirit”.