Fabrizio Corona. L’ex re dei paparazzi rischia un processo per diffamazione poiché ha usato la parola “ebeti” per appellare due personaggi amatissimi e molto popolari
Ancora guai giudiziari per Fabrizio Corona. L’ex amministratore dell’agenzia fotografica di Milano Corona’s, coinvolto nell’inchiesta Vallettopoli, ha avuto una conferma degli arresti domiciliari nell’aprile 2021.
Oggi rischia nuovo un processo, questa volta per diffamazione, per avere usato l’epiteto “ebeti” contro una delle coppie più seguite e apprezzate del jet set, quella formata da Fedez e Chiara Ferragni. Il fatto viene fatto risalire al novembre 2020 quando Corona rilasciò un’intervista. Alla domanda posta “Chi è influente oggi?”, l’ex re dei paparazzi ha indicato senza indugio il famoso rapper e l’imprenditrice digitale, tuttavia non ha lesinato commenti sui loro rapporti di coppia, adducendo addirittura che avrebbero programmato a fini editoriali il sesso della piccola Vittoria, all’epoca non ancora nata.
Fabrizio Corona, contrasti giudiziari con Fedez e Chiara Ferragni: cosa accadrà
La Procura di Milano aveva chiesto l’archiviazione della querela presentata da Fedez e Chiara Ferragni sia nei confronti di Fabrizio Corona, sia verso il giornalista a cui aveva rilasciato l’intervista incriminata.
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Il pm Francesca Crupi aveva sostenuto che si trattasse di espressioni generiche, “frutto di personali e provocatorie supposizioni”.
Non dello stesso avviso il gip Chiara Cipolla che, invece, ha accolto l’opposizione avanzata dai legali della coppia, gli avvocati Gabriele Minniti e Andrea Pietrolucci. Inoltre, lo scorso gennaio è stata sporta un’ulteriore querela ai danni di Fabrizio Corona che sul popolare social network Instagram aveva pubblicato un video in cui usava toni dispregiativi riguardo l’ultima uscita discografica di Fedez.
Si ordina, dunque, l’imputazione “coatta” poiché il giudice ha stabilito che la parola “ebeti” rientri nella sfera delle offese gratuite riferite alla persona di Federico Lucia (nome anagrafico di Fedez) e Chiara Ferragni. In aggiunta, le affermazioni riguardo la loro nascitura (Vittoria) sono direttamente collegate all’ambito privato e non al loro ruolo sociale.
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La difesa di Corona ha puntato sulle “iperboli espressive”, giudicando le parole dell’assistito come semplici intercalari. Il giudice, d’altro canto, sostiene che l’abitudine alla volgarità non sia un deterrente, ma anzi amplichi il contenuto offensivo del concetto esplicitato; in poche parole, non può essere ridimensionato il comportamento di Fabrizio Corona riducendolo a “grossolane provocazioni”.