Da quanto si evince dal monitoraggio settimanale dell’Iss sull’epidemia da coronavirus, risultano in calo l’indice Rt e l’incidenza dei casi.
Come di consueto, ormai dall’inizio dell’emergenza sanitaria, la Cabina di Regia ha effettuato l’analisi sull’andamento dell’epidemia da Covid-19 nel nostro Paese. Dal monitoraggio settimanale, pubblicato sul sito dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità) si evince un netto miglioramento della situazione con l’indice Rt e l’incidenza dei casi in calo.
Stabile, invece, il tasso di occupazione dei pazienti covid nei reparti di terapia intensiva, ma risulta in lieve aumento quello relativo alle aree mediche a livello nazionale.
Ancora in miglioramento l’andamento dell’epidemia da Coronavirus, diffusasi in Italia ormai da oltre due anni. Nonostante le decine di migliaia di casi di contagio che si registrano quotidianamente, secondo il consueto monitoraggio settimanale effettuato dall’Iss in collaborazione con il Ministero della Salute, i dati fanno registrare un calo.
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Nel dettaglio, leggendo il report pubblicato stamane sul sito dell’Iss, si nota come l’indice di trasmissibilità Rt è passato dall’1 della precedente rilevazione allo 0,96, scendendo al di sotto della soglia epidemica come non accadeva da quasi due mesi. Stesso andamento l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero che si attesta a 0,91 (la scorsa settimana era 0,92). In calo anche l’incidenza dei casi settimanali scesa da 717 a 675 casi ogni 100mila abitanti.
In relazione alla situazione nelle strutture ospedaliere italiane, gli esperti hanno rilevato che il tasso di occupazione in terapia intensiva è rimasto stabile rispetto a sette giorni fa (4,2%), mentre è leggermente salito, di 0,2 punti percentuali, quello nelle aree mediche ad oggi al 15,8%.
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Secondo il monitoraggio, anche questa settimana è una sola la Regione/Provincia Autonoma considerata ad alto rischio date le molteplici allerte di resilienza rilevate, mentre sono sei quelle a rischio moderato. Le rimanenti quattordici sono classificate a basso rischio. Infine, sono tredici in totale le Regioni/Province autonome che hanno riportato almeno una singola allerta di resilienza, di cui quattro ne hanno riportate molteplici.
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