YesLove. Il segreto inconfessabile che non diresti nemmeno alla tua migliore amica. Il consiglio che (forse) non vuoi sentire ma è ciò di cui hai bisogno. Dillo a noi, scrivi a YesLife: qualcuno su cui contare
Cari lettori,
per la rubrica YesLove ci chiede consiglio Emma. É una ragazza intraprendente, dinamica con carisma e grande forza di volontà. Nella sua email ci racconta che è una 26enne, uscita da una relazione molto lunga per la sua giovane età, ben 10 anni. Il suo amore più grande è la libertà; ha un lavoro che le permette di vivere “senza orari, senza limiti di spazio e luogo, senza dover rispondere alle regole di nessuno”. É il prototipo della donna moderna: priva di vincoli, sicura di sè e con degli obiettivi ben chiari all’orizzonte.
Ha deciso di rivoluzionare totalmente la sua esistenza con un trasferimento alle Canarie. Scrive: “Un paradiso terrestre e un paradiso fiscale, per chi è un libero professionista come me. Da ottobre dello scorso anno mi sono messa all’opera con notai, comuni etc. e i miei primi documenti sono arrivati. Il conto in banca è aperto. Tutto pagato. Manca solamente un contratto d’affitto con un indirizzo di residenza da comunicare.
La data del trasferimento ufficiale: Maggio 2022″.
YesLove. Un imprevisto sconvolge i piani di Emma
Qualcosa (o meglio, qualcuno) interferisce con i suoi piani. Pochi mesi fa, infatti, inizia a frequentare un’accademia; in quest’occasione conosce tale Casanova (nome ovviamente di fantasia) che partecipa al medesimo corso con la sua compagna. Secondo il parere di Emma ci sarebbe poca complicità tra i due. Lui forte, lei dimessa.
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La nostra amica sente crescere un legame con quest’uomo. Ci dice: “(Si è creata una) condivisione d’emozione e debolezze, senza maschere e condizionamenti, senza paura del giudizio. Non successe niente tra noi. Si è solamente creato un filo… un filo invisibile che ci ha uniti”.
Finita l’esperienza in accademia il pensiero reciproco è diventato ossessione, sfociata poi in una vera e propria relazione. Emma ha stravolto la sua vita: ha lasciato la sua casa, ha chiamato l’agenzia che si occupava delle pratiche per il trasferimento alle Canarie e ha annullato tutti i suoi progetti. Ha affittato una casa nella città di Casanova (senza che lui lo sappia) e lo divide con un’altra donna, totalmente ignara della situazione, che vive e lavora con lui e che ha un ottimo rapporto con la figlia dell’uomo, avuta da una precedente relazione.
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YesLove risponde ai dubbi di Emma
Carissima Emma,
nella tua email parti benissimo, facendo emergere ciò che dovrebbe essere alla base di ogni sana esistenza: l’amore solido e appagante nei confronti di se stessi. No, non è egocentrismo, badate bene. Significa avere consapevolezza di sè, dei propri obiettivi e dei propri bisogni. Una tavolo a cui manca uno dei piedi come potrebbe sorreggere il peso di qualsiasi altra cosa? La stessa circostanza è valida per i sentimenti: se sono pienamente saldo e centrato nel mio io, nulla può scalfirmi.
Cara Emma, procedendo con il tuo racconto tutto cambia. Una persona ha fatto vacillare i tuoi piani i quali non erano certamente da poco; si trattava addirittura di andare a vivere a migliaia di chilometri di distanza da casa. La vita ci mette sempre davanti a delle prove per farci capire cose di cui nemmeno noi, a volte, siamo a conoscenza.
Credo che Casanova sia stato la tua prova. Probabilmente il progetto di iniziare un percorso così rivoluzionario in un paese straniero non era quello che desideravi veramente. Nulla avrebbe potuto farti deviare, altrimenti. Può essere che l’idea iniziale sia stata solo una risposta alla fine della relazione di 10 anni a cui hai messo termine. Allontanarsi da un luogo non significa allontanarsi da se stessi: portiamo con noi, ovunque andiamo, il bagaglio di esperienze e problemi. Ti avrebbero seguito anche alle Canarie.
Tuttavia, queste bellissime isole saranno sempre lì ad attenderti. Se (come hai raccontato) il tuo lavoro ti permetterà ancora libertà, potrai riconsiderare il trasferimento in seguito, sei ancora giovanissima.
Andiamo al “problema” Casanova. Scrivi di essere “davanti a un bivio” perché “non so se dirgli o non dirgli che ho fatto in modo di stargli accanto”. Sostieni che non vuoi fare l’amante e, allo stesso tempo, non vuoi porlo davanti alla pressione di una scelta.
Qui è totalmente sbagliato il punto di vista così come la domanda che ti poni. Stai delegando a un altro la tua felicità. Stai mettendo nelle sue mani un potere che solo tu dovresti avere. Facendogli sapere che hai cambiato città, che hai messo da parte te stessa per lui, cosa dovrebbe generare?
Scrivi: “Se una persona facesse per me questo gesto, lo vedrei come una grande dimostrazione di importanza, d’amore e sentimento nei miei confronti”. Non siamo tutti uguali: alcuni lo potrebbero vedere come una grave intromissione nella loro vita, una forzatura, un aut aut. Avresti dovuto parlarne prima con lui, non porti la questione adesso mettendolo davanti al fatto compiuto. Il più grande male dei nostri tempi sono le aspettative che riponiamo negli altri: quando vengono deluse, questo fatto ci logora.
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Sei sicura che lui sia ciò che davvero desideri o è solamente un pretesto che ti tiene radicata al passato, non facendoti spingere al di là della paura? Sia chiaro, l’amore è qualcosa per cui combattere sempre, ma ti chiedo: è davvero così per te o è un’ossessione?
Concludo: non chiederti se sia giusto che lui sappia del tuo trasferimento nella sua città. Chiediti piuttosto se sia giusto che tu l’abbia fatto per lui e non per te stessa quando avevi un’altra strada innanzi.
SE VUOI SCRIVERE A YESLOVE E AVERE UN CONSIGLIO SCRIVI A : yesloveperte@gmail.com
Lettera integrale di Emma
Ciao YesLove,
Ti scrivo perché voglio ascoltare pareri da sconosciuti: sarai d’accordo con me sul fatto che spesso le persone che fanno parte della nostra vita parlano anche condizionate dal volerci bene e da un senso di protezione.
Quindi eccomi qui, puoi chiamarmi Emma. E questa è la storia che in un mese ha stravolto completamente la mia vita.
Negli ultimi due anni, ho scelto di non volere nessuno accanto. Ho 26 anni, e dopo dieci anni in coppia, ho scelto me.
Ho avviato la mia carriera in un settore lavorativo che mi desse libertà: senza orari, senza limiti di spazio e luogo, senza dover rispondere alle regole di nessuno.
Avevo la mia casa, la mia macchina. Vivevo di eventi, feste, compagnie e brindisi. E volevo solo elevare questo stile di vita all’ennesima potenza. Ero affamata di sorrisi e libertà.
Era quello a cui ambivo: una vita con le mie regole, senza vincoli.
I vincoli sono da sempre stati una mia ossessione: mai accettato contratti (d’affitto, di lavoro…), mai accettato di obbedire, mai accettato di far nulla che non volessi realmente fare.
E il mio piano di vita mi ha portata ad avviare delle pratiche di trasferimento alle Canarie. Un paradiso terrestre e un paradiso fiscale, per chi è un libero professionista come me. Da ottobre dello scorso anno mi sono messa all’opera con notai, comuni etc. e i miei primi documenti sono arrivati. Il conto in banca è aperto. Tutto pagato. Manca solamente un contratto d’affitto con un indirizzo di residenza da comunicare.
La data del trasferimento ufficiale: Maggio 2022.
C’eravamo quasi…
E poi è successa l’ultima cosa che avrei scelto per me.
Lo scorso anno, dopo l’estate, ho iniziato a frequentare un’Accademia. Quest’Accademia ha cominciato un lavoro di “pulizia” di valori limitanti che mi trascino dal passato condizionando il presente.
Una prima parte del corso mi ha vista in aula per cinque giorni a gennaio e cinque giorni a febbraio.
Durante i primi cinque giorni, conosco una persona. Chiamiamo Casanova questa persona, un soprannome che gli ha dato un mio amico.
Casanova frequentava quello stesso corso insieme alla sua compagna (e convivente).
Non ho mai pensato che loro stessero bene insieme: la mia impressione non li vede compatibili. Lei è un agnello e lui è un leone, il re della foresta.
I miei rapporti con loro due sono stati superficiali. Abbiamo condiviso delle esperienze bellissime ed emozionanti per cinque giorni. Stop.
La seconda parte del corso, invece, ha visto partecipare solamente lui. Ed è qui che è successo il casino.
Degli esercizi da fare in coppia ci hanno visti collaborare e “metterci a nudo” l’uno con l’altra. Condivisione d’emozione e debolezze, senza maschere e condizionamenti, senza paura del giudizio. Non successe niente tra noi. Si è solamente creato un filo… un filo invisibile che ci ha uniti e ci ha portati a pensarci anche dopo la fine del corso, quando ognuno è tornato a vivere la propria vita, a km e km di distanza.
Io nella mia casetta, a perseguire il mio ideale di libertà, lui a casa con la sua compagna (e la figlia che ha avuto con la ex moglie).
Eppure… il tempo di una settimana e non ho resistito. Gli ho scritto, perché il pensiero di lui era ossessivo. Dall’altra parte ho ricevuto totale apertura al dialogo e messaggi di sollievo, perché io ho avuto il coraggio di fare un passo che lui avrebbe voluto fare ma che non aveva fatto.
E così comincia un viaggio di messaggi, telefonate. Un conoscersi che già escludeva dalle conversazioni la realtà dei fatti: la sua vita a casa.
La mia percezione era: siamo noi due. E basta. O almeno, era quello che volevo credere.
Cos’è successo poi?
Dieci giorni di tempo e non ho più resistito. Sapevo di dover partire a breve e 4000 km di distanza mi avrebbero lasciato il dubbio su come sarebbe potuta realmente andare tra noi.
E così in tre giorni ho svuotato casa. Ho detto alla padrona di casa che sarei andata via immediatamente. Ho preparato due valigie di corsa e ho preso il treno.
Sono stata vicino a lui per un mese. Un mese che ha visto alternarsi momenti di estrema felicità in sua compagnia a momenti di buio totale quando tornava a casa dalla compagna.
Questo periodo è bastato a farmi chiamare l’agenzia che si occupava delle mie pratiche di trasferimento alle Canarie e farmi disdire tutto.
Ho preso un appartamento in affitto nella sua città, con un vincolo di almeno 9 mesi di contratto. Lui non lo sa ancora…
Si, lui parla di futuro tra noi. Parla di sentimenti. E io mi affido alle percezioni che sento e a quello che mi trasmette.
Io sono innamorata di lui e ho stravolto la mia vita, andando contro i miei ideali e i miei progetti. Non mi pento di questo. E’, a suo modo, un lottare per un sogno.
Eppure, quando ne parlo con le persone della mia vita, cercano tutti di far tornare a prevalere la ragione sull’istinto delle emozioni.
Ed ecco perché sto scrivendo qui.
E’ una storia d’amore che io vivo come una relazione, ma lo divido a metà con un’altra donna totalmente inconsapevole. E ci sono giorni che questo pensiero mi toglie il sonno e l’appetito.
Ho scelto “Davanti ad un bivio” come oggetto di questa mail perché il mio dubbio adesso è: dirgli o non dirgli che ho fatto in modo di stargli accanto?
E, soprattutto… io non voglio che lui abbia la percezione che in questo modo gli sto mettendo pressione per fare una scelta. Come posso fare a non caricarlo di questo senso di responsabilità?
E che speranze ci sono realmente per me?
Premetto che non ho intenzione di fare l’amante e di essere la seconda nella sua vita.
So che Casanova ha costruito con l’attuale compagna una vita stabile: lavorano insieme, hanno costruito casa in comune. Questa donna ha un rapporto con sua figlia.
Io ho stravolto la mia vita perché credo in noi e nel sentimento che c’è.
Eppure… perché non riesco ad essere lucida sulle possibilità che possono presentarsi nei prossimi mesi?
Non riesco a prevedere, ad avanzare ipotesi e fare delle valutazioni.
Capisco solamente che è un rischio e un salto nel vuoto, perché un rifiuto significherebbe trovarmi bloccata in una città a km dalla mia, dove non conosco nessuno e non ho niente. Eppure nonostante il rischio ho scelto di vivere lui. E non avrei potuto farlo a distanza.
Se una persona facesse per me questo gesto, lo vedrei come una grande dimostrazione di importanza, d’amore e sentimento nei miei confronti.
Ma lui la vedrà allo stesso modo?
Caos.
Emma