Fare la spesa in Italia: gli italiani hanno nuove abitudini ma presto le cose potrebbero ancora cambiare. Previsioni nefaste
Gli ultimi anni per gli italiani, e non solo, sono stati a dir poco spaventosi. Nessuno mai, in Europa, avrebbe immaginato di vivere una situazione del genere. Prima la pandemia e lo stravolgimento totale delle nostre vite, poi le tensioni ed il conflitto a pochi passi da casa.
Tutto questo ha inciso sensibilmente nel mondo di pensare e vedere il futuro ma anche nei comportamenti della quotidianità. Tutto ha assunto tratti diversi, anche il modo di fare la spesa è cambiato.
Lo dice chiaramente la fotografia scattata nei supermercati ed i dirigenti dei principali brand della grande distribuzione. La preoccupazione c’è e anche tanta.
Fare la spesa in Italia: cosa succede ora e cosa ci si aspetta
Oggi come due anni fa gli scaffali dei supermercati appaiono svuotati. Ieri era il Covid, oggi la guerra. Due situazioni diverse che hanno scatenato una reazione simile: la corsa agli approvvigionamenti per paura di rimanere senza beni di prima necessità.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE –> Primark, la novità che non piace a nessuno: clienti impazziti alla..
“Il volume di alcune categorie come zucchero, pasta di semola, farina, riso è assolutamente aumentato” ha Alessandro Masetti, responsabile dei prodotti freschi e surgelati di Coop Italia durante l’audizione alla commissione agricoltura della Camera dei deputati.
Questa breve ma incisiva descrizione mostra bene quanto gli italiani siano preoccupati e cercano di avere quanto più possibile tutti i beni di prima necessità in casa. Ecco perché gli scaffali si svuotano e non è facile rifornirli in tempi brevi.
C’è stato un gap tra la domanda e l’offerta ed i meccanismi sempre perfetti di vendita sono saltati. Vedere i reparti semivuoti poi mette ancora più ansia. Ma oltre a questo c’è un altro fattore che preoccupa la grande distribuzione.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE –> Sephora ha chiuso: il negozio non e’ intenzionato a riaprire altrove
I rincari su alcuni prodotti, come ad esempio la pasta, sono stati già molto importanti ma la partita ancora non è chiusa. Sempre Masetti ha spiegato, infatti, che per il momento sono solo una parte degli aumenti a monte della filiera che è stata scaricata sul prezzo finale. Questo significa che i prezzi continueranno a salire ed una contrazione delle vendite è dunque quasi certa.
FRANCESCA BLOISE