Conad, nel supermercato succede l’indicibile: il caso fa il giro d’Italia

Conad, la vicenda assurda diventa un vero caso. Ecco dove e cosa è accaduto e quali sono state le risposte del brand

“Persone oltre le cose” è lo slogan Conad, una delle catene della grande distribuzione più famosa nel nostro Paese. In tv gli spot pubblicitari ci hanno insegnato a capire che per il brand le persone, i modi di fare e le relazioni, vengono prima della vendita e del profitto.

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Logo Conad (Facebook)

Uno slogan di tutto rispetto che mette appunto le persone che operano nei punti vendita ed i clienti al primo posto. Non sempre però quello che si dice sulla carta si rispetta e si realizza nella pratica.

In un supermercato di Pescara appartenente al marchio, infatti, è successo un episodio che quasi non sembra vero. Protagoniste le donne ed i lavoratori che vengono schiacciati dai titolari. Ecco la storia.

Conad, la vicenda assurda di Pescara: i dettagli

Voglio il nome e cognome di chi oggi ha il ciclo mestruale, ok? Sennò gli calo le mutande io”. Questo è l’audio inverosimile mandato dal titolare del supermercato Conad di Pescara ai capi reparto dopo aver trovato fuori dal cestino del bagno del market un assorbente usato, ma richiuso.

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Una minaccia a tutti gli effetti rivolta alle lavoratrici del punto vendita che, secondo quanto riporta la denuncia della Filcams Cgil Abruzzo e Molise, è continuata con l’annuncio di una contestazione a tutti i capi reparto per prendere provvedimenti disciplinari arrivando fino al mancato rinnovo dei contratti in scadenza.

Insomma vessazioni vere e proprie nei confronti dei dipendenti rese note dai sindacati per denunciare un atteggiamento aggressivo e assolutamente non corretto che spesso avviene negli ambienti di lavoro. Alcuni tacciono, molti altri denunciano come in questo caso.

Certo Conad non ha responsabilità dirette ma in pochissimo tempo il brand ha reagito all’accaduto e ha fatto sapere che un comportamento del genere non può essere accettato.

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Ecco perché, di conseguenza, è stato deciso, come si legge nel comunicato ufficiale, “di procedere, come previsto dal nostro regolamento, alla risoluzione del contratto di affitto d’azienda. Daremo in ogni caso continuità alle attività del punto vendita garantendo il servizio ai clienti e il lavoro ai collaboratori”.

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