Un gruppo di giovanissimi, alcuni dei quali minori di 14 anni, avrebbe preso di mira un istituto scolastico.
Non era la prima volta che la scuola era stata vandalizzata. E non è il primo caso riguardante atti vandalici in una scuola pubblica. Un ennesimo caso di cronaca che riguarda mini bande di ragazzini violenti e pronti a commettere reati e creare danni. Una mini gang composta da studenti, ex studenti e ragazzini che non avevano frequentato quell’Istituto è ora sotto accusa.
Il fatto è accaduto durante il ponte del 25 Aprile quando i ragazzi, introdotti nella scuola media di Novara, hanno vandalizzato muri e aule. Lì avrebbero distrutto crocifissi, danneggiato le pareti con scritte blasfeme e sataniche. Atti di vandalismo che hanno poi filmato e condiviso sui social network. Per procedere all’identificazione dei colpevoli, il gruppo è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Torino.
Danneggiamento e vilipendio: indaga la Questura di Novara
Per i ragazzini accusati, tra cui minori di 14 anni, non c’è imputazione; i genitori, tuttavia, potrebbero essere comunque obbligati a risarcire i danni causati. Furto, danneggiamento e vilipendio, ovvero offesa ad una religione sarebbero i reati attribuibili ai baby vandali.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE -> Sparatoria nella notte: uccisi due ragazzi di 22 e 21 anni
La baby gang, composta da studenti e ragazzi minorenni, avrebbe colpito almeno tre volte la scuola. Una volta introdotti nell’edificio, il gruppo di amici compiva dei veri e propri raid vandalici: i danni all’istituto sono ingenti e il risarcimento ammonterebbe a diverse migliaia di euro. Uno dei componenti avrebbe poi filmato le scene dell’azione. I video, condivisi sui profili dei social network avrebbero incastrato i ragazzi.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE -> Novara, incidente mortale sulla Statale 142. Due morti
Il gruppo è stato quindi identificato dalla Polizia che ha avviato le indagini attraverso la Squadra Mobile della Questura di Novara. I danneggiamenti hanno avuto una devastante escalation fino al pomeriggio del 24 aprile quando, come spiegano i poliziotti intervenuti al caso “i ragazzini si sono resi responsabili dei reati di furto, danneggiamento e offesa ad una confessione religiosa mediante vilipendio”, come riportato da Leggo.