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Acqua contaminata da PFAS: quali piante per depurarla?

Un nuovo studio identifica un metodo di bonifica naturale capace di rimuovere i PFAS dalle acque superficiali.

L’acqua contaminata da PFAS, composti chimici con possibili effetti sulla salute, potrebbe non essere più un problema.

(InspiredImages – Pixabay)

È merito di uno studio condotto dall’Università dell’Australia Meridionale, in collaborazione con CSIRO, che ha individuato un valido sistema di depurazione naturale da questi contaminanti ambientali.

I PFAS, molecole resistenti e potenzialmente dannose, alcune piante ci vengono in aiuto

Canne di giunco (Pixabay)

Sono giunchi nativi australiani le piante capaci di rimuovere i PFAS dai residui di acqua piovana. In particolare sono tre le specie oggetto dello studio: Phragmites australis, Baumea articulata e Juncus kraussii. Basti pensare che la prima di queste può eliminare i residui di PFAS con un efficacia tra il 42 e il 53%. Per quale motivo però è importante che l’acqua venga depurata da questi composti chimici?

I PFAS sono molecole utilizzate in campo industriale per le loro proprietà impermeabilizzanti. Li troviamo impiegati nell’industria conciaria e nel rivestimento dei cartoni per uso alimentare. Sono anche usati nell’abbigliamento tecnico e come rivestimento antiaderente per pentole e padelle. Proprio la loro estrema resistenza li rende anche potenzialmente dannosi per la salute, perché tendono ad accumularsi nell’ambiente e negli organismi.

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​​Tra le conseguenze accertate dell’esposizione prolungata ai PFAS troviamo, ad esempio, problemi legati alla fertilità e allo sviluppo dei bambini, così come l’aumento del rischio di sviluppare alcuni tumori. In più queste molecole possono impattare negativamente sul sistema immunitario, e andare a influire sui livelli di colesterolo e i fattori di rischio per l’obesità.

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Il dottor Awad, autore dello studio ha affermato “La nostra ricerca ha valutato l’efficacia dei giunchi australiani per rimuovere i residui di PFAS dalle acque piovane, scoprendo – riporta la redazione di Rinnovabili- che Phragmites australiswas sia la specie più efficace nell’assorbire queste molecole attraverso le sue radici e germogli”.

In Australia, sede dell’università che ha effettuato la ricerca, il problema dei PFAS è legato in particolare all’utilizzo delle schiume antincendio, che rilasciano residui di queste sostanze sulla superficie dei corsi d’acqua. Per questo i ricercatori, hanno elaborato un sistema di bonifica naturale basato sulla crescita idroponica di queste piante. Installandole  in ambienti urbani già esistenti, infatti, è possibile depurare l’acqua in maniera efficace e conveniente.

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