Dai cibi a lunga conservazione, legumi in scatola fino ai surgelati, perché dovremmo avere questi cibi in dispensa in caso di necessità.
L’emergenza Covid prima e la guerra tra Ucraina e Russia ora, hanno cambiato non poco le regole di fronte alla penuria di risorse e alimenti primari per la sopravvivenza umana di fronte lo stop alla produzione o la mancanza di disponibilità immediata nei magazzini.
Lo stop della produzione e la chiusura di molte attività hanno fatto temere il peggio e di conseguenza hanno anche fatto pensare che possano iniziare a mancare alimenti freschi e conservati nei supermercati.
Come far fronte allora a un lungo periodo di quarantena? Quali sono i prodotti a lunga conservazione che non dovrebbero mai mancare nelle nostre dispense?
Già durante il primo lockdown l’Ufficio federale tedesco per la protezione della popolazione e il soccorso in caso di catastrofi (BKK), aveva stilato un documento che spiegava ai cittadini quali erano i cibi da tenere sempre in casa per assicurare un apporto calorico giornaliero individuale di almeno 1600-1800 calorie in un ipotetico periodo di segregazione di 40 giorni.
Tra questi figurano:
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Invece in caso di scarsità di cibo, legato alla mancata provvigione nei supermercati, cosa è meglio conservare in casa? Si dividono in tre macro categorie:
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