Nuovi casi sospetti danno vita a insistenti interrogativi sul mistero di Overtoun. Il ponte è famoso per il suo elevato numero di suicidi.
Tornano a insospettire, gli abitanti del luogo e quelli di tutto il mondo, gli inquietanti eventi verificatisi nella località scozzese nelle vicinanze della Overtoun House. In tale zona del Dunbartonshire Occidentale risiede, ancora oggi, l’imponente architettura ad arco dell’Overtoun Bridge.
Il ponte, che ben sovrasta la natura circostante, è stato inaugurato nel lontano 1895. A firmare la sua realizzazione fu un noto architetto e ingegnere civile di origini inglesi, conosciuto sotto il nome di Henry Ernest Milner. Ma, al di là delle sue caratteristiche prettamente strutturali, ciò che ha in realtà provocato un’esponenziale attenzione in questi anni, fino a raggiungere risonanza internazionale, è stato lo spropositato numero di suicidi avvenuti esattamente in quel luogo. E, ancor di più, le loro dinamiche.
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L’ultimo caso di suicidio, ufficializzato dalla stampa scozzese, pare risalga al 2019. Colmando, in tal maniera, una macabra e inspiegabile tradizione protrattasi sin dagli anni in cui venne ultimata la costruzione del monumento.
Per limitare i margini delle indagini, e stando a quanto riportato dalle autorità locali, dalla metà del secolo scorso ai nostri giorni un numero superiore a 300 cani si sarebbero lanciati nel vuoto, trovando la morte dopo essere precipitati sulle rocce sottostanti all’Overtoun Bridge.
A scuotere maggiormente l’attenzione degli abitanti delle località limitrofe furono le testimonianze dei sopravvissuti. Questi rivelarono di essersi ritrovati di fronte a scenari del tutto “paranormali“.
Gli esemplari gettatisi nel vuoto, avrebbero raccontato i loro padroni, sembravano come essere stati posseduti da una forza non ben identificata. Questa, infatti, sarebbe stata in grado di spingerli letalmente oltre le barriere di pietra dell’Overtoun. In seguito a tali misteriosi avvenimenti la struttura ha infine preso il soprannome di “Dog Suicide Bridge”. Ossia: “Ponte dei cani suicidi“.
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Il ponte non ha risparmiato pressoché nessuna delle sue “assoggettate” vittime. La sua altezza, di circa 15 metri, e la mancata presenza di una sorgente d’acqua sottostante avrebbero influito a non lasciare alcuna speranza ai malcapitati. Soltanto un Golden Retriever riuscì a sopravvivere nel 2014.
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