Inizia a chiudersi il cerchio attorno al giallo del Pavese: il proiettile che ha ucciso Luigi Criscuolo coincide con quello rinvenuto nel giardino Pasetti.
Possibile svolta nell’inchiesta di Luigi Criscuolo, il commerciante 60enne ucciso con un colpo di pistola alla tempia. Da quel tragico 8 novembre, il delitto del Pavese sembra essere vicino alla risoluzione definitiva tra il prolungamento dei tempi d’indagine e l’analisi di nuovi dettagli nella casa dell’unica indagata Barbara Pasetti, fisioterapista 40enne e proprietaria della villa di Calignano, a pochi passi dal rinvenimento dell’auto e del cadavere di Gigi Bici.
Visualizza questo post su Instagram
NON PERDERTI ANCHE >>> Caso Gigi Bici, la criminologa Roberta Bruzzone. “L’indagata ha agito da sola”
Il proiettile che ha ucciso Gigi Bici combacia con l’olgiva rinvenuta nella villa di Barbara Pasetti
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE >>> Possibile svolta nel caso Gigi Bici: tracce di dna maschile nella casa dell’arrestata
Luigi Criscuolo è scomparso la mattina dello scorso 8 novembre, giorno della sua morte. Gigi Bici è stato ucciso da un colpo di pistola dritto alla tempia sinistra. Stando alle ultime ricostruzioni, l’esecuzione sarebbe avvenuta mentre il 60enne era alla guida. Il suo cadavere è stato rinvenuto all’altezza di Calignano, frazione di Cura Carpignano nel Pavese, nel pomeriggio del 20 dicembre.
L’unica indagata resta Barbara Pasetti, proprietaria della villa di Calignano, ubicata a pochi passi dal rinvenimento del veicolo e del cadavere del commerciante di biciclette. La 40enne è al momento detenuta in carcere con l’accusa di tentata estorsione e indagata per l’omicidio e occultamento del cadavere di Luigi Criscuolo. Il profilo psicologico della detenuta è stato definito complesso; in merito la criminologa ha in precedenza precisato: “è una donna che non ha una vita di relazione […] bisognerà approfondire”.
La recente svolta sul caso arriva dalla collazione dei due proiettili: il bossolo, sparato da una calibro 7.65 a distanza ravvicinata e dal basso verso l’alto con l’olgiva ramata rinvenuta nell’area esterna alla villa dell’accusata, attualmente detenuta nel carcere di VIgevano dal 20 gennaio scorso. I riscontri sono emersi dall’esame autoptico effettuato dal legale Yao Chen e ora depositato.