Un uomo è stato trovato morto in casa a Fino Mornasco (Como): il cadavere è stato rinvenuto mummificato dai carabinieri allertati dal figlio.
Dramma a Fino Mornasco (Como), dove un uomo di 60 anni è stato trovato morto nella mansarda in cui abitava, al piano superiore dell’appartamento della madre. L’allarme è scattato quando il figlio del 60enne, preoccupato per le mancate risposte del genitore, è andato a trovarlo contattando poi le forze dell’ordine.
I carabinieri ed i vigili del fuoco, giunti sul posto, hanno fatto ingresso nella mansarda rinvenendo il cadavere mummificato dell’uomo, deceduto ormai da diversi mesi. Nessuno si era accorto di nulla: tutti credevano che fosse in comunità per problemi legati all’assunzione di sostanze stupefacenti.
Fino Mornasco, 60enne morto in casa da diversi mesi: il cadavere trovato mummificato
I familiari credevano fosse in cura in qualche comunità, invece era morto da mesi nella mansarda in cui abitava senza che nessuno si accorgesse di nulla. Questo quanto accaduto a Fino Mornasco, piccolo centro della provincia di Como.
A scoprire il cadavere dell’uomo, Andrea Fanelli, di 60 anni, sono stati i carabinieri ed i vigili del fuoco allertati dal figlio. Quest’ultimo, come riporta la redazione de Il Giorno, dopo vari tentativi di contattare il padre, è andato a trovarlo. La porta della mansarda di Fanelli, che viveva al piano superiore dell’appartamento della madre, affetta da gravi problemi di salute, era però chiusa a chiave.
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A quel punto è stato lanciato l’allarme con i vigili del fuoco ed i carabinieri che hanno forzato la porta ed hanno trovato il corpo senza vita del 60enne riverso sul letto. Il cadavere era in avanzato stato di decomposizione, ormai mummificato: si presume, dunque, che il decesso sia sopraggiunto alcuni mesi fa, forse poco dopo gli ultimi avvistamenti che risalgono a settembre. Per determinare le cause della morte è stato disposto l’esame autoptico: le ipotesi più accreditate al momento, scrive Il Giorno, sono quelle di un improvviso malore o legate ad un’assunzione di sostanze stupefacenti.
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Fanelli aveva detto più volte di volersi ricoverare in una comunità per affrontare i problemi di droga. I familiari, difatti, non lo avevano cercato proprio perché convinti fosse in cura.