Alberto Stasi sta scontando una lunga pena: tutte le informazioni e gli aggiornamenti sul ragazzo condannato nel Giallo di Garlasco.
Tra i casi più spaventosi che hanno tenuto gli italiani in ansia per diversi anni c’è sicuramente quello di Garlasco. Il 13 agosto del 2007 Chiara Poggi, una ragazza nata a Vigevano nel 1981, fu uccisa con un oggetto che non è mai stato identificato. La triste vicenda ebbe un grosso clamore in Italia e monopolizzò televisioni e giornali per tantissime settimane. Non sono mancati nel corso degli anni servizi giornalistici e lunghe interviste per provare a ricostruire il tutto.
La ragazza, quando avvenne il fatto, era sola in casa dal momento che la sua famiglia era in vacanza. Il corpo senza vita fu trovato da Alberto Stasi, il fidanzato della Poggi, che diede l’allarme. L’uomo fu però iscritto fin dall’inizio nel registro degli indagati. Sulla vicenda intervennero anche i Ris di Parma. Il fidanzato della vittima venne accusato per alcuni motivi: aveva le scarpe fin troppo pulite come se le avesse lucidate e soprattutto le sue testimonianze presentavano sempre troppe incongruenze.
Arrestato il 24 settembre del 2007, venne inizialmente rilasciato dopo quattro giorno per insufficienza di prove. Assolto in primo grado e in appello, fu poi condannato a 16 anni dopo un nuovo processo. Questa decisione è stata poi confermata dalla Corte Suprema nel 2015. Alberto, direttamente dal carcere, è tornato a parlare. Questa sera, infatti, andrà in onda una puntata speciale de ‘Le Iene’: il noto programma di Mediaset ha intervistato l’uomo e ha deciso di fare una puntata speciale.
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Alberto veniva descritto come un ragazzo riservato e timido: all’epoca dei fatti, studiava in economia e iniziò la relazione con la povera Chiara nel 2005. Nel corso delle indagini, il ragazzo proseguì negli studi e raggiunse la laurea in Economia e Commercio. In quel periodo, però, vennero ritrovati materiali pesanti sul suo pc che infangarono la sua immagine.
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Il ragazzo si è raccontato apertamente a ‘Le Iene’, rilasciando dichiarazioni da brividi. “In Italia il sistema funziona così. La pubblica accusa dice ‘No questa persona va assolta” ma nonostante questo, viene condannata”, ha spiegato l’uomo. Stasi, al momento, sta ancora scontando la pena nel carcere di Bollate. In prigione, l’uomo lavora da centralinista e guadagna circa 1000 euro al mese.
Nonostante la grave accusa, quindi, Alberto continua a dichiararsi innocente. Anche ai microfoni de ‘Le Iene’, il nativo di Sesto San Giovanni ha svelato di essere innocente. Come se non bastasse, Alberto ha anche aggiunto ulteriori dettagli dichiarando anche i motivi per cui sta parlando apertamente con i media. “Voglio dare un senso a questa esperienza, perché certe cose non dovrebbero accadere. Tutti devono riflettere se il sistema che c’è va bene o se è opportuno cambiare qualche cosa”.
Il giovane, che all’epoca dei fatti aveva appena 24 anni, ha anche aggiunto che quando la notte va a dormire si rilassa con la coscienza leggera, dal momento che lui non ha nulla di cui rimproverarsi. Alberto Stasi, in ogni modo, aveva una pena che prevedeva 24 anni di prigione: quest’ultima è stata abbreviata per rito abbreviato.
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