Aumento in busta paga per una serie di lavoratori per un ammontare di circa 60 euro. Un piccolo aiuto considerando il periodo di gravi rincari in corso dall’inizio dell’anno
Per aiutare le famiglie vessate dai continui rincari che hanno caratterizzato la prima metà dell’anno in corso, il governo Draghi ha messo a punto una serie di manovre a sostegno economico.
Impossibile non citare il “famoso” Assegno unico universale per i figli a carico, incentivo che ingloba e talvolta sostituisce gli assegni familiari precedenti. L’importo è di 175 euro mensili per ciascun figlio minorenne se il proprio ISEE è pari o inferiore a 15mila euro. La cifra diminuisce gradualmente fino a raggiungere un valore di 25 euro quando ci si trova davanti a un ISEE pari o superiore a 40mila euro.
Aumento in busta paga di 60 euro: chi ne potrà beneficiare
Il rinnovo dei contratti collettivi andrà a beneficio del settore statale. Il Governo ha firmato nei mesi scorsi accordi retrodatati relativi al triennio 2019-2021.
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Sarà interessato un numero di 141mila impiegati e comporterà una conseguente spesa pubblica per un ammontare di 170 milioni di euro.
Il rinnovo dei contratti ha tra i suoi punti l’aumento in busta previsto per diverse aree e livelli di impiego. I lavoratori che appartengono all’area A godranno di un aumento che consta in 63 euro mensili. É una piccola boccata d’aria se si pensa ai rincari massacranti delle bollette di luce e gas e a tutte le ripercussioni economiche dovute prima dalla pandemia da Coronavirus, poi dallo scoppio del conflitto tra Ucraina e Russia di cui ancora vedremo le ripercussioni a lungo. Non ci dimentichiamo, infatti, l’impennata dei costi del carburante, delle materie prime e di molti alimenti nei nostri supermercati.
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Ai dipendenti dell’area A verrà corrisposto, inoltre, un accredito relativo a tutti gli arretrati che equivale a 1.680 euro lordi. I pagamenti dovrebbero scattare da giugno; ci sarà, quindi, da attendere qualche settimana in più dato che, inizialmente, erano previsti già a maggio.