La protagonista di questa storia è Giulia Galiotto, una donna come tante altre, solare e con tanti sogni da realizzare, la cui vita è stata stroncata dall’uomo che le viveva a fianco.
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Giulia Galiotto vive a Modena, si è laureata in psicologia e lavora come impiegata in una banca. E’ una ragazza allegra ed aperta alla vita. Ama molto i bambini e sogna, come tante sue coetanee, di potersi un giorno creare una famiglia sua.
Marco Manzini ha qualche anno in più di Giulia, lavora come perito elettronico e nutre una grandissima passione per la pallavolo, sport a cui dedica molto tempo. Dal carattere chiuso ed introverso, Marco non si lascia mai andare completamente con le altre persone. E’ inoltre una persona molto pragmatica ed organizzata, che sente il bisogno di tenere tutto sotto controllo.
ll primo incontro
Giulia e Marco frequentano la stessa parrocchia e partecipano spesso agli incontri lì organizzati. E’ proprio durante uno di questi incontri che i due si conoscono. Giorno dopo giorno i due ragazzi si innamorano e decidono di iniziare una relazione.
Agli occhi di tutti Marco e Giulia sono la coppia perfetta, visti da fuori sembrano felici e molto innamorati. Tuttavia non è proprio così. I due sono estremamente diversi dal punto di vista caratteriale e questo spesso li porta a scontrarsi. Marco in particolare, a causa della sua tendenza al controllo e al comando, tende a prevaricare su Giulia che, innamorata del suo uomo, si lascia guidare fidandosi ciecamente.
Arriva la prima crisi tra i due e la prima separazione temporanea. Giulia in questo periodo inizia a legarsi ad un altro ragazzo, ma alla fine, pentita, torna da Marco e la storia riparte.
Il matrimonio e la grande crisi
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Tra alti e bassi passano gli anni e la coppia decide di unirsi in matrimonio, nonostante entrambi siano colti da mille dubbi. In particolare è Marco ad essere poco convinto, ma alla fine cede e i due si sposano.
I primi due anni di matrimonio scorrono tranquillamente. Giulia si affida molto a Marco, il quale prende tutte le decisioni più importanti riguardo la loro vita matrimoniale. Trascorsi i primi anni, Giulia, che ha sempre amato molto i bambini, vuole fortemente una gravidanza e comunica questo suo desiderio al marito che inizialmente si mostra subito entusiasta. I due iniziano così a provare ad avere un figlio; purtroppo però la cosa si rivela più difficile del previsto e, nonostante i mille tentativi, Giulia non riesce a rimanere incinta.
Questa situazione pesa molto a Marco che, improvvisamente, cambia idea sul bambino e dichiara perentoriamente di non volere più provare ad avere figli. Da qui cambia tutto.
Il rapporto tra i due coniugi si raffredda moltissimo e non solo dal punto di vista fisico. Marco rifiuta di avere rapporti sessuali con la moglie perché ha paura possa rimanere incinta, ma al tempo stesso evita con lei ogni altro tipo di rapporto. I due vivono sotto lo stesso tetto ma oramai non comunicano più. E’ proprio Marco a comportarsi come se Giulia non esistesse: la ignora totalmente.
Giulia soffre molto per questa situazione e inizia a cercare l’affetto e le conferme che le mancano in altri uomini. Iniziano così una serie di tradimenti da parte di entrambi che faranno incrinare ancora di più il rapporto, ormai al capolinea, tra i due.
L’omicidio
Arriviamo al febbraio del 2009. Giulia e Marco stanno vivendo una crisi nera che sembra essere totalmente senza via d’uscita. Una sera però, i due coniugi si organizzano per cenare insieme. Si sentono al telefono e Marco chiede alla moglie di raggiungerlo nella casa di campagna dei suoi genitori. Giulia lo raggiunge. Marco è lì da solo, in quella casa isolata da tutto. Tra i due ha subito inizio una lite furibonda, al termine della quale, Marco, all’apice della rabbia, scaraventa Giulia a terra e, afferrando la prima pietra a portata di mano, le fracassa il cranio con una serie di colpi ripetuti. Uccisa la donna, carica il cadavere in macchina e si dirige verso il Secchia, il fiume lì vicino. Una volta arrivato lancia il corpo senza vita della moglie nel fiume. Il suo intento è quello di far credere che la donna si sia suicidata.
A quel punto dà il via ad una serie di espedienti volti a depistare le indagini e ad avvalorare l’ipotesi del suicidio. Tuttavia la credibilità della sua versione vacilla fin da subito. Quando infine carabinieri trovano le tracce del sangue di Giulia nel terreno intorno al fiume, capiscono che non può essersi trattato di un suicidio, ma che la donna era già morta prima di arrivare lì. Sottoposto ad un durissimo interrogatorio, Marco crolla e racconta quanto accaduto.
Il processo
Inizia il processo di Marco Manzini, svoltosi con la formula del rito abbreviato. L’uomo è accusato di omicidio volontario, aggravato dal legame di coniugio e occultamento di cadavere. E’ stata respinta dalla Corte d’Appello di Bologna l’aggravante della premeditazione. La condanna definitiva per Marco Manzini è di 19 anni e 4 mesi.