Bonus da 200 euro in busta paga una tantum per i lavoratori. Quali sono le categorie incluse dal sostegno previsto dal Decreto Aiuti del governo, quando verrà erogato e come fare per ottenerlo
La pandemia da Coronavirus nella sua tragicità intrinseca ha comportato non solo una crisi sanitaria evidente ma anche una conseguente piaga a livello economico che ha messo in ginocchio diversi settori.
Come se non fosse sufficiente, da febbraio corrente anno il conflitto esploso tra Ucraina e Russia sta comportando ripercussioni a livello internazionale che ci porteremo avanti per i mesi a venire. Rincari sulle bollette di luce e gas, impennata dei costi di carburante e dei trasporti, inasprimento dei prezzi di materie prime e specifici alimenti che implica una spesa maggiore delle importazioni italiane. In questo scenario è assolutamente necessario un intervento del governo per sostenere i contribuenti in stato di bisogno.
Bonus da 200 euro in busta paga. Tutto quello che c’è da sapere sull’intervento del Decreto Aiuti
Saranno 31,5 milioni i lavoratori italiani a beneficiare del bonus 200 euro previsto dal Decreto Aiuti (artt. 31-33, dl 50/2022) .
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L’agevolazione economica potrà essere erogata a lavoratori dipendenti, pensionati, autonomi con o senza partita IVA, parasubordinati, stagionali del turismo, beneficiari del Reddito di Cittadinanza, intermittenti, lavoratori dello Spettacolo, lavoratori domestici.
La somma di denaro arriverà una tantum presumibilmente nel mese di luglio e solo per coloro i quali abbiano un reddito che non superi i 35mila euro annui. Esclusi dal conteggio sono i trattamenti di fine rapporto, il reddito della casa di abitazione e le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.
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Ancora da stabilire le modalità per farne richiesta poiché manca il decreto ministeriale che verrà pubblicato entro 30 giorni. Ciò che risulta certo è che bisognerà fare richiesta all’Inps, presumibilmente con modalità differenti a seconda della categoria di appartenenza.
Potranno avanzarla anche i lavoratori autonomi e le partite Iva, inclusi i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, ossia i cococo.