La guerra in Ucraina sta portando i suoi effetti anche in Italia, addio pane e pasta. Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi e di cosa dobbiamo fare scorta.
Se molti pensavano che la guerra tra Ucraina e Russia si sarebbe conclusa nel giro di poche settimane, in realtà questa nefasta carneficina si sta invece prolungando oltre i limiti di sopportazione umana. Il tutto con esiti terribili non solo in termini di vite spezzate, ma anche sull’economia mondiale che trema sotto i cannoni e le mitragliatrici che non accennano a smettere.
L’economia globale è in ginocchio per via delle minori scorte di gas che proprio la Russia forniva all’Europa tramite i gasdotti tedeschi e ucraini. Per non parlare del grano, le cui sementi erano prodotte e stoccate proprio in Ucraina e che oggi quindi è stato ridotto a causa del conflitto in corso del -28% in termini di esportazioni.
Le coltivazioni autunnali rischiano di non essere piantate in tempo e quindi non portare ai frutti sperati per l’economia circolare in cui pane e pasta sono alcuni degli alimenti base per sfamare le grandi popolazioni della terra. Anche l’India ha chiuso l’export di sementi, troppo alta l’inflazione e troppo poche le scorte per potersi permettere di fare uscire quello che ora è considerato l’oro più caro del momento.
Cosa succederà quindi nei prossimi mesi? Si rischia un collasso a livello collettivo, servirà fare scorte in previsione di nuove restrizioni?
Purtroppo sì visto che i razionamenti stanno già trovando attuazione in vari Paesi europei. In Spagna poche settimane fa è stato adottato il decreto che modifica la legge sul commercio al dettaglio in modo che, in situazioni eccezionali (come la guerra in corso), “gli esercizi possano controllare le unità massime per articolo che possono essere acquistate da ciascun acquirente“.
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Come si legge sul sito di Rai News, “questa decisione è arrivata dopo oltre due settimane di proteste da parte dei camionisti per l’impennata dei prezzi del carburante – che ha causato la carenza di cibo nei supermercati del paese dell’Europa meridionale”.
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In previsione quindi di impennate dei prezzi e blocco negli acquisti anche nei supermercati italiani, consigliamo quindi sì di comprare qualche pacco di pasta in più o pane confezionato, oppure biscotti o farina, ma solo se ci sono offerte lampo molto convenienti.
Evitare allarmismi e l’assalto alle corsie dei negozi in tutta Italia è la soluzione migliore per non arrivare a spiacevoli situazioni come sono accadute durante il primo lockdown con la carta igienica e la farina terminate per mesi senza un reale motivo o annuncio ufficiale del Governo.
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