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Passerotto, allevarlo e prendersene cura da soli è possibile: ecco come fare

Avete deciso di prendervi cura in solitaria di un passerotto ma non sapete ancora da dove partire? Ecco le diritte e i consigli più utili su come fare. 

Vi siete mai scontrati con i classici detti: “solo come un passero“, oppure “mangi come un passerotto?“. Ecco, questo breve spunto iniziale, è la giusta chiave da cui partire per andare alla scoperta di quali siano le fondamentali necessità di un passerotto ritrovatosi senza casa. Allevare un esemplare di tal genere non è di certo un’impresa impossibile. Eppure richiede le giuste premure.

Un passerotto (Ansa Foto)

Il primo accorgimento da non dimenticare è quello di verificare che il passerotto, qualora sia stato ritrovato da voi per pura casualità nel vostro giardino o in simili luoghi, sia realmente orfano. Talvolta accade infatti che alcuni piccoli esemplari siano reduci da una caduta accidentale dal proprio nido. E che in tal caso, qualora riportati nel loro habitat confortevole se rintracciabile, potrebbero sopravvivere con maggior facilità al fianco dei loro simili.

Passerotto, allevarlo e prendersene cura da soli è possibile: ecco come fare

Un passerotto (Ansa Foto)

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In caso contrario invece, qualora non vi fosse alcuna traccia di una “casa” che possa fungere da riferimento per l’esemplare e la vostra intenzione fosse dapprima quella di prendervene cura, ecco i passaggi e le indicazioni essenziali da seguire per evitare di far lui inconsapevolmente del male o di condizionarlo in maniera irreversibile.

Se non conoscete alcun luogo, come ad esempio un centro appositamente dedicato, in cui portare l’esemplare e dove possa essere curato adeguatamente, potete ricreare un habitat che rispetti i suoi bisogni. Una delle necessità fondamentali è quella riguardante il calore.

Fate in modo che il passerotto si adagi in un luogo che possa lui ricordare il nido per la sua comodità e che non possa interferire con la sua crescita. Potete servirvi di un involucro in cui inserirlo al suo interno realizzato con canovacci o abiti inutilizzati preferibilmente in cotone.

A seguire altre due accortezze: l’idratazione, da garantire per mezzo di un contagocce o di una siringa privata dell’ago. Lo stesso metodo, seppur servendosi di una miscela con acqua, può essere riutilizzato per dar lui da mangiare.

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Una delle soluzioni più efficaci e più frequentemente prese in considerazione dagli esperti è quella, per l’appunto, di mescolare acqua e pasta d’allevamento. Anche qui si prediligono quantità minime, come un semplice cucchiaino di questa pasta. Durante l’operazione dovrete assicurarvi che il passerotto non abbia ancora del cibo da deglutire.

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