Il canone Rai è un’imposta che grava su chi è impossesso di un televisore, ma ci sono dei casi di esenzione: tra questo il fattore anagrafico.
Se si ha un televisore o un altro dispositivo con all’intero un sintonizzare, dal canone Rai non si scappa. Si tratta di un’imposta pagata dai cittadini in cambio dei servizi erogati dalle emittenti televisive e radiofoniche targate Rai.
Il canone in questione subisce una variazione importante in questo 2022: sarà infatti l’ultimo anno in cui si paga nelle bolletta. Questo a seguito di un intervento della Commissione europea che ha eliminato l’imposta in questa modalità – di solito allegata all’energia elettrica – in quanto in collisione con gli accordi europei legati alla concorrenza.
Inoltre per il 2022 sono previste altre specifiche riguardanti il canone: tra queste l’esenzione dal suo pagamento in specifici casi.
Non tutti coloro che sono in possesso di un televisore sono soggetti all’obbligo di pagare il canone Rai.
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Gli esenti sono tutti coloro che hanno superato un’età precisa e la presenza di altri due requisiti particolari: devono avere dai 75 anni in su, un Isse non oltre gli 8 mila euro e non devono vivere con conviventi aventi un reddito proprio (non contano i badanti).
Accanto a questi casi, inoltre hanno l’esenzione gli agenti diplomatici e consolari che provengono da Paesi dove hanno lo stesso trattamento diplomatico italiano nonché i militari – appartenenti alla Nato – di cittadinanza non italiana. Inoltre non è soggetto al canone chi non ha l’apparecchio televisivo e coloro che hanno un’invalidità prevista dalla legge 104, residenti in casa di riposo.
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“I cittadini che hanno compiuto 75 anni, con un reddito annuo proprio e del coniuge non superiore complessivamente a 8.000 euro e senza conviventi titolari di un reddito proprio (fatta eccezione per collaboratori domestici, colf e badanti), possono presentare una dichiarazione sostitutiva (sezione I dell’apposito modello) con cui attestano il possesso dei requisiti per essere esonerati dal pagamento del canone TV”, quanto riportato dall’Agenzia delle entrate.
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