Hai mai provato a lanciare un occhio di riguardo alla moneta da “1 Euro”? Esistono alcuni esemplari che potrebbero farti diventare ricco.
Tra i settori lavorativi in crescita esponenziale vanno annoverati senz’altro i numismatici e la loro capacità di giudizio su esemplari di valore.
Basta pensare ai francobolli o ad alcune monete, che se possedute potrebbero valere una fortuna immane. Oggi trattiamo il caso della classica moneta da “1 Euro“, tra le più ambite in circolazione.
Nonostante il conio in vigore, l’esemplare da 1 Euro, tra i più comuni e mai utilizzati può farti diventare ricco, in maniera del tutto inaspettata.
Hai mai provato a capovolgere l’oggetto metallico dorato e argentato e osservare attentamente il retro e ciò che vi raffigura? Il nostro consiglio è quello di farlo nel più breve tempo possibile per non pentirtene.
Andiamo a vedere quali esemplari magari in tuo possesso possono riempirti il portafogli
Moneta da “1 Euro”, il valore reale della moneta più classica in circolazione: che fortuna!
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L’attenzione di mostrare ai numismatici più esperti oggetti di valore leggendario, presenti tra noi un tempo, potrebbe distogliere l’attenzione da quelli in nostro possesso, al giorno d’oggi.
Se approfondiamo in tal senso il discorso legato alla moneta da “1 Euro“, l’attenzione potrebbe lievitare alle stelle.
Se non sei interessato all’acquisto sulle piattaforme e-commerce di Ebay o Amazon di questi esemplari, potresti impegnarti in una vendita che farebbe al caso tuo.
Tra collezionisti ed esperti all’asta, le monete da 1 Euro possedute nel tuo portafogli potrebbero costituire per loro una gioia immensa e allo stesso tempo una fortuna senza eguali, per te.
Il principio di conservazione senza particolari sfregi o al massimo qualche rigatura comporta il reale valore della moneta che ci ritroviamo tra le mani.
In base al Paese d’appartenenza ci sono esemplari da “1 Euro” raffiguranti la data di coniatura. Controlla bene nelle tue tasche e vedi se riesci a rinvenire queste.
- Andorra: del 2015, 2017 e 2018;
- Austria: con Mozart sulla parte posteriore, solo 2a serie dal 2008 in poi;
- Belgio: degli anni 2000, 2001, 2005, 2006 (anche alcune del 2007, 2010, 2013, 2014, 2015, 2016, 2017);
- Cipro: del 2013, 2014, 2015, 2016, 2017, 2018;
- Estonia: del 2016;
- Finlandia: solo 2a serie dal 2013 al 2018;
- Francia: del 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2013, 2014, 2015, 2016, 2017, 2018 con lettere D, F, J;
- Germania: del 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016, 2017, 2018 con segno A, D, F, G o J.
- Grecia: dal 2012 al 2018:
- Irlanda: del 2016 e del 2017;
- Lettonia: del 2015 e 2018;
- Lituania: del 2018;
- Lussemburgo: del 2017 e 2018;
- Malta: del 2011, 2012, 2013, 2014, 2015;
- Principato di Monaco: del 2004, 2006, 2009, 2011, 2013, 2017;
- Olanda: del 2016, 2017, 2018;
- Portogallo: del 2012 e del 2013;
- Repubblica di San Marino: del 2003, 2005, 2007, 2008, 2011, 2012, 2016;
- Slovacchia: dal 2010 al 2018;
- Città del Vaticano: del 2002, 2003, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016, 2017, 2018.
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Attenzione, però non è tutto oro quel che luccica. Per una maggiore attenzione alla valutazione dell’esemplare meglio affidarsi ad un esperto che certamente saprà tirar fuori il giudizio economico reale prima di metterlo all’asta.