Il corpo carbonizzato di un uomo è stato trovato all’interno di un camper incendiatosi in una piazzola di sosta ad Auronzo di Cadore (Belluno).
Terrificante ritrovamento ieri mattina ad Auronzo di Cadore (Belluno). Il cadavere di un uomo è stato rinvenuto carbonizzato all’interno di un furgone camper che aveva preso fuoco mentre si trovava parcheggiato in una piazzola di sosta.
A chiamare i soccorsi alcuni passanti che hanno visto l’incendio. I vigili del fuoco, arrivati sul posto, hanno spento il rogo e, una volta entrati nel camper, hanno trovato il corpo senza vita dell’uomo. In corso l’identificazione, ma pare che possa trattarsi di un professore.
Potrebbe appartenere a Luca Bianco, professore di circa 50 anni, il corpo carbonizzato dell’uomo ritrovato all’interno di un furgone camper nella mattinata di ieri, sabato 11 giugno, ad Auronzo di Cadore, comune in provincia di Belluno.
Tutto è partito quando alcuni passanti hanno visto il veicolo, parcheggiato in una piazzola di sosta, avvolto dalle fiamme. Tempestiva la chiamata al numero unico per le emergenze. Sul luogo segnalato, scrive Fanpage, è arrivata una squadra di vigili del fuoco che ha domato le fiamme e, entrata nel camper, ha rinvenuto l’uomo per cui non c’è stato nulla da fare.
Le indagini sul caso sono affidate ai carabinieri che stanno provando a risalire alle cause che hanno dato origine al rogo. Dai primi riscontri, riferisce Fanpage, le fiamme potrebbero essere state provocate da un corto circuito innescatosi forse dalla stufa utilizzata dalla vittima per riscaldarsi o dall’impianto elettrico.
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Non è ancora stato identificato il corpo: si ipotizza possa appartenere a Luca Bianco, docente che alcuni anni fa si era presentato ai suoi studenti dell’Istituto Superiore Scarpa – Mattei di San Donà di Piave vestito da donna facendosi chiamare “Cloe”.
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Il mezzo andato a fuoco era, difatti, intestato al docente che non aveva più contatti con la sua famiglia. La conferma dell’identità arriverà nelle prossime ore dai risultati dell’esame del Dna, disposto dalla Procura che coordina le indagini.
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