Pensioni. Il cedolino si prospetta essere più ricco fino a un importo massimo di 50 euro. Potrebbe sembrare una buona notizia. In realtà l’aumento è dipeso da fattori importanti e non del tutto positivi
Con il Decreto Aiuti promosso dal Consiglio dei Ministri in data 5 maggio, è stato stabilito che verrà erogato un contributo una tantum dall’INPS pari alla somma di 200 euro per aiutare economicamente sia i lavoratori, sia i pensionati italiani.
Così come dichiarato dal Ministro dell’Economia, Daniele Franco, il rilascio dell’incentivo è stato reso realizzabile grazie ai 14 miliardi di euro stanziati per aiutare famiglie ed imprese vessate dalla crisi. Inoltre, il contributo spetta in modo specifico ai pensionati che abbiano già compiuto i 65 anni d’età e che nel 2022 presentino un reddito inferiore a 13.663,10 euro. Nel momento in cui questa cifra sia superata, verrà comunque erogato un bonus parziale che diminuisce in maniera inversamente proporzionale all’aumentare del reddito. Non è la sola novità che riguarda i pensionati.
Nel 2023 i pensionati vedranno una somma maggiorata nel proprio cedolino che varia tra 10 e 50 euro al mese. L’aumento però non è per tutti indistintamente ma è riservato a chi percepisce una pensione compresa tra 500 e 2.400 euro.
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Come si è arrivati a tale cifra? Per mantenere stabile il potere d’acquisto dei pensionati e continuare a far girare l’economia, l’importo delle pensioni dev’essere adeguato ai valori che l’ISTAT rilascia in base all’inflazione all’inizio di ogni nuovo anno tramite il sistema della rivalutazione considerando il costo della vita (perequazione). L’INPS, successivamente, ricalcola l’importo confrontando i dati provvisori con quelli definitivi. Il tasso conclusivo è del 1,9%, superiore, dunque, a quello provvisorio dell’ 1,7%. I pensionati, inoltre, riceveranno anche gli arretrati dovuti al conguaglio.
Va da sè che un aumento nel cedolino potrebbe apparire come una buona notizia. In realtà è dipeso dai rincari pesanti dovuti in primis alla pandemia, inaspriti dall’attuale situazione di conflitto internazionale tra Russia e Ucraina. Con la stangata sulle bollette di luce e gas, sui costi di carburante, materie prime e alimenti, è chiaro che poche decine di euro non serviranno a risollevare le sorti di molti italiani in condizioni a dir poco precarie.
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Di seguito, tutti gli aumenti calcolati in base alla pensione percepita:
9,50 euro per una pensione da 500 euro;
11,40 euro per una pensione da 600 euro;
13,30 euro per una pensione da 700 euro;
15,20 euro per una pensione da 800 euro;
17,10 euro per una pensione da 900 euro;
19 euro per una pensione da 1.000 euro;
20,90 euro per una pensione da 1.100 euro;
22,80 euro per una pensione da 1.200 euro;
24,70 euro per una pensione da 1.300 euro
26,60 euro per una pensione da 1.400 euro.
28,50 euro per 1.500 euro;
30,40 euro per 1.600 euro;
32,30 euro per 1.700 euro;
34,20 euro per 1.800 euro
36,10 euro per 1.900 euro.
38 euro per una pensione di 2.000;
35,64 euro per 2.100 euro;
37,17 euro per 2.200 euro;
38,70 euro per 2.300 euro ;
40,23 euro per una pensione di 2.400 euro.
Alle pensioni verranno corrisposti anche gli arretrati maturati nel 2022.
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