Raccomandazione nella lettura dell’etichetta prima di acquistare una crema solare. Potrebbe provocare gravi danni alla pelle e non solo…
Le creme solari comunemente in commercio hanno un fattore di attivi sintetici ultravioletti che possono avere effetti negativi sulla pelle e sulla salute delle persone.
Non solo, provocherebbero danni anche agli ecosistemi marini, eppure non è da escludere che questi fattori siano presenti anche nelle creme biologiche. Dunque, occhio all’etichetta: ecco per voi una guida esaustiva per non incorrere in pericolosi rischi.
Il sole emette delle radiazioni elettromagnetiche in tre aree di lunghezza d’onda ultravioletta, i cosiddetti raggi UV. Se esponiamo eccessivamente la pelle ai raggi UVB possiamo subire scottature mentre invece i raggi UVA penetrano in profondità nella pelle accelerandone l’invecchiamento.
Sia i raggi UVA che UVB possono causare danni al DNA e cancro alla pelle.
I filtri solari (SPF) proteggono dall’esposizione al sole, con un fattore che in Europa può arrivare fino a 50.
La raccomandazione degli esperti
Per una protezione quotidiana appena sufficiente contro i raggi UVB, la nostra crema deve essere almeno 15.
Tuttavia, l’SPF viene calcolato in base al suo assorbimento dei raggi UVB (UVB-SPF) e quindi non indica il livello di protezione UVA fornito. Ma dovrebbe essere almeno un terzo dell’SPF dichiarato.
I filtri solari fisici sono innocui e offrono una protezione ad ampio spettro contro i raggi UVA e UVB, bloccando e riflettendo i raggi del sole. I filtri solari bio hanno delle nanoparticelle, che agevolano la distribuzione e la penetrazione del prodotto.
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Per essere sicuri dell’acquisto, bisogna consultare l’INCI della crema solare da noi prescelta. Sembrerebbero essere più sicure quelle a base di ossido di zinco o biossido di titanio sotto forma di micro-rivestimento. Meglio evitare, invece, gli spray contenenti biossido di titanio perché se inalato potrebbe essere pericoloso.