Situazione allarmante per la siccità del Fiume Po. Critica da far preoccupare le autorità locali già attivate per il razionamento degli approvvigionamenti d’acqua.
Causa del cambiamento climatico che non provoca piogge da oltre 110 giorni, per i comuni piemontesi e lombardi sono iniziate le attività di approvvigionamento dell’acqua. Si tratta di una situazione critica che non volge al miglioramento da diverse settimane. Come riporta TGCOM24, in decine di Comuni “sono già in azione le autobotti per l’approvvigionamento di acqua perché i serbatoi locali afferiscono a sorgenti che non ci sono più”.
La società di rappresentanza del servizio idrico integrato Utilitalia già la settimana precedente aveva fatto richiesta ai comuni del Piemonte e ad altri 25 della Lombardia di razionare l’acqua, con sospensioni notturne per tirare su i livelli dei serbatoi. Sono già in atto azioni di recupero così come afferma Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità distrettuale del fiume Po – Ministero della transizione ecologica: “Il razionamento dell’acqua per uso idropotabile c’è già”
Allarme nella zona del Bergamasco: il razionamento dell’acqua è già in corso
L’allarme scattato nella zona bergamasca prevede un razionamento dell’acqua per l’uso idropotabile dove la sospensione è prevista nelle ore notturne al fine di far risalire i livelli dei serbatoi. Una situazione critica che, date le temperature sopra la media stagione, non tende a migliorare.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Biodiversità in Italia: come tutelarla con la rinaturazione
Il razionamento dell’acqua è però già in corso nel settore agricolo. Un settore dove viene richiesto il minor consumo possibile di acqua per consentire un deflusso minimo. L’Osservatorio sulla siccità tornerà a riunirsi martedì 21 giugno in attesa di valutare l’evoluzione della situazione fluviale.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Tonno e pesca sostenibile, l’allarme dell’ONU
L’allerta, diramata anche nel Ferrarese e nella zona della Romagna, coinvolge circa 500 mila persone differenziate per territorio. Come riporta TGCOM24, “nel Ferrarese un bacino di circa 250 mila persone al quale abbiamo chiesto di prelevare meno acqua possibile” mentre sarebbero più di 300 mila che fanno capo ai potabilizzatori della Romagna ad avere meno problemi in termini di acqua. “Al momento sono zone più fortunate perchè l’acqua arriva dalla diga di Ridracoli che ha immagazzinato buone scorte in autunno”.