Femminicidio in provincia di Udine. Una donna è stata ritrovata morta dopo svariate coltellate. Il marito ha confessato dopo essere stato intercettato dalle forze dell’ordine, mentre scappava. In casa, durante l’accaduto, anche le due figlie della coppia, ora affidate ai nonni.
Si è dato alla fuga tra i campi per cercare di scampare alle forze dell’ordine, Paolo Castellani, il quarantacinquenne di Codroipo, in provincia di Udine, dopo aver ucciso la moglie Elisabetta Molaro (40 anni).
Omicidio Elisabetta Molaro: la prima ricostruzione della dinamica
La donna era rincasata da una tranquilla serata con un’amica, quando verso le due di notte il marito l’avrebbe aggredita, prima verbalmente e solo in seguito fisicamente: i due, in procinto di separarsi, avrebbero avuto una discussione, sfociata poi con l’uccisione di Elisabetta; da una prima ricostruzione, l’uomo avrebbe afferrato un coltello da cucina con una lama di ventisette centimetri, sferrando molteplici colpi nella zona del torace e del collo; in casa, durante l’accaduto, anche le due figlie di otto e quattro anni, che dormivano. La donna, però, non avrebbe neanche gridato, tanto che né le bambine, né i vicini si sarebbero accorti di niente.
Successivamente, Castellani resosi conto del delitto appena compiuto, avrebbe dapprima avvertito i soccorsi e subito dopo sarebbe fuggito con la sua auto per ore, gettando l’arma del delitto vicino un canale.
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Il quarantacinquenne è stato poi rintracciato a quattro chilometri da casa seminudo e in evidente stato confusionale. Ora si trova nel carcere di Belluno, dove continueranno gli interrogatori, che confermeranno il fermo dell’uomo nei prossimi giorni.
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Secondo alcune voci la coppia, commesso in un negozio di abbigliamento lui e agente assicurativo lei, era apparentemente tranquilla, nonostante il loro non fosse un matrimonio felice; l’uomo non avrebbe precedenti per maltrattamenti o violenze domestiche. Alcuni vicini lo descrivono come un uomo tranquillo, soprattutto nell’ultimo periodo. Forse un gesto dettato da tensioni accumulate, quello di Castellani, si capirà sicuramente di più con ulteriori ammissioni e con le conseguenti ricostruzioni da parte degli inquirenti nei prossimi giorni.