Ucraina. Continua il conflitto dalle ampie ripercussioni internazionali con la Russia. I rappresentanti di tre delle maggiori potenze europee si trovano attualmente a Kiev per incontrare il presidente Zelensky
Il 16 giugno segna una data storica nell’ambito del conflitto tra Russia e Ucraina. Siamo al 113° giorno dall’inizio delle ostilità e oggi sono giunti a Kiev i rappresentanti maggiori dei tre principali Paesi dell’Unione Europea: Mario Draghi (Primo Ministro italiano), Emmanuel Macron (presidente della Repubblica francese) e Olaf Scholz (cancelliere tedesco).
Le foto del loro viaggio in treno compiuto insieme hanno fatto già il giro del mondo, segno del grande valore simbolico e politico che caratterizza la compattezza e solidità europea. Per i tre leader si tratta della prima visita in Ucraina in assoluto dall’inizio della guerra. Viene garantito il supporto a Kiev al fine di giungere al più presto ai negoziati di pace solamente, però, in termini che l’Ucraina riterrà accettabili, come recentemente ribadito da Draghi in occasione della sua recente visita a Israele.
Il viaggio dei tre maggiori leader europei alla volta dell’Ucraina non era stato annunciato per ovvi motivi di sicurezza.
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Atteso il confronto con il presidente Zelensky, tuttavia dalla stessa Ucraina arrivano perplessità sulla missione di Draghi, Macron e Scholz. Alcuni rappresentanti di governo, infatti, presumono che essi possano fare pressione per una conclusione veloce del conflitto non tanto per sostegno alla libertà e alla sicurezza dell’Ucraina, quanto per preservare gli interessi dei propri paesi.
Oleksiy Arestovych, consigliere del Presidente ucraino, ha dichiarato al quotidiano tedesco Bild: “Diranno che dobbiamo porre fine alla guerra che sta causando problemi alimentari ed economici”. Il timore è che gli accordi di pace possano pendere troppo favorevolmente dalla parte del Presidente russo Vladimir Putin.
“Siamo venuti per inviare un messaggio di unità europea verso tutti i cittadini ucraini” – ha detto Emmanuel Macron – “Vogliamo mandare un messaggio di sostegno perchè le prossime settimane saranno molto difficili”.
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Il cancelliere tedesco Olaf Scholz non ha garantito solamente solidarietà. Si è esposto per sottolineare che l’Europa non lascerà sola l’Ucraina ma saranno resi disponibili aiuti finanziari, umanitari ma anche armamenti.
Il messaggio più importante è diretto a Putin. La visita dei tre leader è un chiaro segno di coesione: “Pensava di dividerci ma ha fallito” – sono le parole di Mario Draghi.
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