È stata una segnalazione avvenuta dal reparto pediatrico di un ospedale della regione Friuli Venezia Giulia a far scattare la denuncia ai danni di un uomo, che avrebbe adescato minorenni sul web per farle dimagrire. A detta sua, un vero e proprio coach pro-Ana (anoressia), che dopo aver contattato alcune ragazze su internet, le avrebbe plagiate per seguire diete e norme pericolose per un dimagrimento eccessivo e sregolato.
Una ragazzina di soli quindici anni, ormai ricoverata in pediatria da mesi ha avuto la forza di denunciare l’accaduto; è solo così che si sarebbe iniziata il 9 giugno l’operazione “Free Angels”, in cui hanno collaborato la Polizia Postale delle città di Trieste e di Udine e il Centro Nazionale di coordinamento alla pedopornografia online (Cncpo) del Servizio polizia postale e delle comunicazioni di Roma. Tramite la segnalazione della giovanissima, le forze dell’ordine sono riuscite a giungere al profilo social dell’uomo e a ricostruire la dinamica dei i fatti.
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Sul gruppo in cui agganciava le sue vittime, era possibile trovare consigli su come perdere peso: non mangiare mai più di 500 calorie al giorno, bere spesso acqua per diminuire il senso di fame e fare molte docce fredde per stimolare e aumentare la velocità del metabolismo. Ma, il falso medico, non si fermava qui e, infatti, le sue vittime oltre ad essere molto piccole erano soggetti deboli e malleabili; le richieste, quindi, andavano oltre: dalla pratica di tagli e lesioni all’insaputa dei genitori, a foto e materiale pedopornografico, che otteneva dando loro in cambio piccole somme di denaro o regali.
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Con le testimonianze e il consenso delle giovani, è stata ricostruita la vicenda e il profilo del sedicente dottore: un libero professionista quarantenne del centro Italia, che era già stato condannato in passato per pornografia di minori. «Durante la perquisizione informatica, durata oltre dieci ore, sui dispositivi dell’indagato sono state rinvenute alcune chat di interesse investigativo. Su un nuovo profilo social aperto solo due giorni prima l’uomo aveva già agganciato otto ragazze per indurle a pratiche pericolose di dimagrimento alcune delle quali gli avevano inviato messaggi autoeliminanti e fotografie anche durante l’attività di perquisizione» queste le parole degli investigatori.
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