Acqua in bottiglia, la più famosa e usata dagli italiani è pessima: evitatela!

Acqua in bottiglia, lo studio distrugge un mito. Proprio la marca emblema del settore delude le aspettative: ecco perché

L’acqua, insieme al cibo, è il nostro sostentamento primario. Un bene preziosissimo per noi e l’ambiente che non dovrebbe mai venir meno. Le crisi idriche, purtroppo, interessano sempre di più la nostra esistenza e quella degli ultimi giorni ne è la dimostrazione.

Acqua in bottiglia
Acqua in bottiglia (Foto di congerdesign da Pixabay)

Il clima sta cambiando ed ecco che anche noi dovremmo modificare le nostre abitudini per dare un’impronta sana nella tutela dall’ambiente. Ecco perché tra i consigli ecologisti compare sempre di più quello di utilizzare l’acqua del rubinetto anziché quella in bottiglia.

Una strada che molti ancora faticano ad intraprendere preferendo l’acqua in bottiglia. Molti altri non possono farlo per via della zona in cui abitano, altri per questioni di composizione dell’acqua legate a scelte di salute.

Insomma l’acqua in bottiglia resta ancora un grande riferimento per gli italiani, ma sai che non tutte sono uguali? Quella più famosa si è dimostrata di pessima qualità. Ti spieghiamo tutto.

Acqua in bottiglia, attenzione a questa marca

 

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Altroconsumo, l’associazione che si pone a tutela dei consumatori, ha analizzato 38 bottiglie di acqua differenti. Il fine? Verificare la loro sicurezza e la qualità dell’acqua per capire se davvero gli italiani che continuano a preferire quella in bottiglia bevono acqua sana e sicura.

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L’analisi ha verificato la composizione delle acque con l’analisi dei minerali e dunque del residuo fisso e la presenza di metalli pesanti come l’alluminio che non è ammesso nelle acque minerali naturali in bottiglia a differenza dell’arsenico, del manganese e del nichel, che essendo componenti naturali del suolo, non vengono vietati dalla legislazione italiana.

Terzo e ultimo fattore preso in considerazione dallo studio, la composizione degli imballaggi utilizzati per il confezionamento ed il trasporto dell’acqua con un occhio anche all’etichetta e alla correttezza della sua composizione.

In questa analisi c’è chi ne è uscito vincitore e chi perdente. Tra le acque migliori troviamo Rocchetta, Recoaro e S. Bernardo. Altre molto conosciute come la Vitasnella e la Levissima sono di media qualità. Tra tutte però ce n’è una che si attesta proprio in basso ed è dunque pessima.

Non si tratta di una qualunque ma della più famosa e usata dagli italiani. Si tratta dell’acqua Fiuggi, consumata anche in situazioni “curative”.

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Ecco che appare evidente che dopo l’analisi, le abitudini degli italiani per tutelare la salute devono certamente cambiare.

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