La protagonista di questo ennesimo caso di femminicidio è Sabrina Blotti, uccisa a colpi di pistola dallo stalker che lei aveva cercato di allontanare e che non riusciva ad accettare il rifiuto.
Sabrina Blotti è una donna di 45 anni, madre di una ragazzina di 14 anni. Vive a Cesena, dove si è precedentemente trasferita per seguire il marito, dal quale, dopo 16 anni di matrimonio, si era separata in seguito ad una lunga crisi.
E’ il 2010 quando ad una festa Sabrina conosce Nino Delle Foglie, un pensionato 60enne, padre di una sua cara amica. I due si presentano e Nino resta subito colpito dalla donna e da quella sera comincerà sempre con più insistenza a cercare di entrare nella sua vita. L’uomo è rimasto vedovo da ormai qualche anno e vive in casa insieme alla figlia.
In un primo momento, Sabrina accetta le attenzioni di quell’uomo, che le sembrano inizialmente solo un normale corteggiamento, e inizia a frequentarlo. Tuttavia dopo poco tempo Sabrina si rende conto della possessività e della gelosia morbosa di quell’uomo e decide in maniera ferma di allontanarsi da lui.
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Nino a vedersi rifiutato perde la testa: non accetta in alcun modo l’idea di essere stato respinto da quella donna per cui nutriva una vera e propria ossessione. L’uomo avvia una fase di vero e proprio stalking nei confronti di Sabrina. Messaggi continui, chiamate, minacce, Nino tormenta continuamente Sabrina che però non è disposta in alcun modo a cedere; arriva addirittura a ricattarla minacciando di suicidarsi se lei continua a rifiutarlo ma neanche così riesce a catturare la sua attenzione. Passa allora alla fase delle minacce di morte: “Vengo su e ti sparo. Ovunque ti trovi e chiunque ti stia vicino morirà con te. Trascorri tranquilli questi ultimi due o tre giorni con i tuoi figli perché saranno gli ultimi”. Queste le parole che Nino rivolge a Sabrina nelle sue continue chiamate. La donna decide a quel punto di rivolgersi ai carabinieri per denunciare l’uomo per stalking.
Nino parla della situazione che sta vivendo e dello stato di agitazione in cui si trova con la dottoressa che lo ha in cura: “Si tratta di una donna. Un’amica di mia figlia. Mi ha scaricato e non doveva permettersi di farlo. Le scarico la pistola addosso. Quella donna morirà per mano mia davanti a sua figlia, così si renderà conto anche lui di quello che è sua madre. Lo devono vedere tutti cosa non si fa a Nino“. Sarà la stessa dottoressa a mettere al corrente Sabrina del pericolo che Nino rappresenta per lei. La donna decide a quel punto di rivolgersi ai carabinieri e denunciare Nino per stalking.
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E’ la mattina del 31 maggio 2012. Sabrina è in macchina, Nino la segue, la raggiunge e la costringe a fermarsi. Tra i due ha inizio una violenta lite al culmine della quale Nino estrae la pistola che ha con sé ed esplode i 3 colpi mortali. Poi si dà alla fuga e si barrica dentro il Duomo di Cervia. Verrà subito rintracciato e raggiunto dai carabinieri e a quel punto avrà inizio un lunga trattativa: “O mi ammazzate voi o lo faccio io“. Dopo diverse ore l’uomo, con la stessa pistola usata per uccidere Sabrina, si spara un colpo al cuore.
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