Fino al 15 settembre sarà in esposizione la mostra fotografica di Carlo Verdone dal titolo “Carlo Verdone. Il colore del silenzio”, sarà visibile alla Galleria d’arte contemporanea della città di Ascoli Piceno “Osvaldo Licini”.
L’altra faccia di Carlo Verdone, un modo per sapere di più riguardo la sfera più introspettiva dell’artista romano, che da 40 anni fa sorridere e riflettere gli italiani al cinema. Stiamo parlando della mostra fotografica “Carlo Verdone. Il colore del silenzio”, che resterà in esposizione fino al 15 settembre alla Galleria d’arte contemporanea della città di Ascoli Piceno “Osvaldo Licini”, su iniziativa Elisabetta Sgarbi.
«Ho scattato quelle foto soprattutto per ritrovare me stesso e le mie emozioni, i miei stupori. In quelle fotografie ci sono solo elementi della natura, mai le persone, i volti, perché cercavo i colori, le stagioni, una prospettiva, una cromaticità particolare. C’è la ricerca di una pacatezza cui ambisco sempre, e in effetti c’è una piccola fuga dal mio lavoro e dai diluvi di parole e di facce». Ha commentato il regista, che ha messo in questo ulteriore modo di esprimersi e di esprimere l’arte un sentimento di fuga, ma non dalla realtà, bensì dalla sua routine.
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Nessuna presenza umana, solo paesaggi e natura tra i soggetti “Io vedo le nuvole come coperte che mi riparano, mentre mi atterrisce il vuoto, il cielo senza nuvole, come quello di questi giorni. Le nuvole mi piacciono perché mi danno il senso del tempo che cammina, perché regalano forme sempre diverse. Per fotografare le nuvole bisogna cogliere l’attimo fuggente, il momento con un significato, ci vuole sensibilità e velocità: il momento giusto dura 5-6 secondi, devi essere rapidissimo. Facendo queste foto ho capito che il più grande suggeritore di foto è il padreterno, non il talento» ha affermato Verdone.
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L’attore ha poi commentato la situazione del cinema nostrano: «Voglio avere speranza, ma è il caso che il cinema italiano si dia una mossa per proporre soggetti più appetibili».