Supermercati. Non solo la guerra, adesso anche una devastante siccità sta mettendo a repentaglio le razioni di cibo facendo lievitare i prezzi a dismisura. Allarme per tutti i consumatori
Il 2022 è sicuramente uno degli anni più infausti per i consumatori italiani e non solo. A gennaio siamo partiti con la notizia dei gravi rincari sulle bollette di luce e gas e da lì a poco (esattamente dal 24 febbraio) il conflitto tra Russia e Ucraina avrebbe inasprito ancora di più la situazione per le gravi ripercussioni a livello internazionale.
Due anni di pandemia di certo non hanno contribuito a rimpinguare le tasche. Oggi dobbiamo far fronte a un’altra emergenza. I supermercati stanno avvertendo la propria clientela che presto alcuni generi alimentari di base potrebbero venire a mancare. É una crisi che innescherà ulteriori aumenti dei prezzi e problemi di approvvigionamento. Come sappiamo già da tempo, il primo prodotto a essere interessato è stato l’olio da cucina il cui costo è salito alle stelle con un rincaro del 70%.
I supermercati lanciano l’allarme: guerra e siccità stanno creando danni enormi
L’altra materia prima sempre più centellinata, indispensabile per la realizzazione di una vasta gamma di prodotti alimentari, è il grano. Pasta, pane, crackers, biscotti, dolci, ecc. Pensate alla sua immensa versatilità.
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Anche in questo caso il blocco delle esportazioni dovute alla guerra nei paesi interessati che sono, inoltre, i massimi produttori, ha comportato l’impennata dei prezzi. Non è finita qui, è tutto collegato. L’aumento dei costi dei trasporti è un motivo in più che spiega il rincaro spaventoso.
Come se non bastasse, non c’è solo la guerra a minacciare il settore alimentare. La siccità e il perdurare di una situazione meteorologica avversa sta intaccando le scorte di acqua, quindi minando la produzione agricola.
Nel nostro paese, ad esempio, in diverse città stanno scattando ordinanze comunali per il razionamento dell’acqua potabile. A Verona il sindaco Damiano Tommasi ha imposto che sia vietato fino al 31 agosto usare acqua potabile proveniente da fonte idrica per l’irrigazione di orti, giardini e campi sportivi, per il lavaggio di automobili.
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Nel Po abbiamo assistito a un evento tanto raro quanto pericoloso con il cuneo salino, ossia l’acqua salata del mare è risalita sul fiume percorrendo un tratto complessivo di 30 km.
In pericolo la coltivazione di riso che in Italia è scesa addirittura del 30%, secondo un’analisi della Coldiretti.