Le conseguenze del maxi rogo di Centocelle sono ancora presenti nell’aria; l’allerta Sima: i valori delle diossine sono “troppo elevati”.
Sono ancora presenti nell’aria i tragici effetti del maxi incendio che ha colpito il quartiere di Centocelle, nel quadrante est della capitale. Il rogo è scoppiato questo sabato 9 luglio nel parco di Centocelle estendendo le sue fiamme oltre l’area adibita all’autodemolizione, a metà tra la Casilina e la Palmiro Togliatti.
Immagini e video impressionanti mostrano l’area del maxi rogo: sterpaglie tra fiamme alte e nubi nere. Diverse ore per domare l’incendio, così come per le attività di soccorso. La situazione è tornata sotto controllo solo nelle ultime ore della giornata di sabato. In seguito, i droni dei vigili del fuoco sono riusciti a mappare con precisione tutte le zone coinvolte dall’incendio.
Nonostante le fiamme siano state domate, le conseguenze del maxi rogo sono ancora presenti nell’atmosfera. I valori delle diossine sono stati considerati così elevati da lanciare l’allerta. In merito, la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) ha invitato i residenti locali alla prudenza a causa dei possibili “effeti cancerogeni” delle diossine presenti nell’aria. La conferma arriva anche dai rilievi dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA).
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Immediata la reazione dell’Asl di riferimento locale, che ha promesso pronto intervento con riferimento alle misure di prevenzione da applicare. Nello specifico, la SIMA ha esplicato che “la diffusione di diossina nell’aria causata dall’incendio di Centocelle determina enormi rischi per la salute umana, essendo ben noti gli effetti cancerogeni e neurotossici di tale sostanza sul corpo umano“. Pertanto, ogni cittadino è invitato a verificare ogni giorno i dati di Arpa Lazio per monitorare i valori di inquinamento. In caso di livelli di diossine troppo elevati è bene rinunciare a passeggiate e attività sportiva nelle aree pubbliche di quartiere; è preferibile cambiare area o rimanere in casa con le finestre chiuse con adeguati supporti di aerazione e purificazione del flusso d’aria.
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Stando alla classifica dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, la diossina è un inquinante organico che si bioaccumula nel tessuto adiposo con emivita che va dai 6 ai 12 anni circa (a seconda dei valori metabolici e dell’BMI o Indice di Massa Corporea; in inglese Body Mass Index). Si tratta di un “distruttore endocrino” altamente cancerogeno per l’uomo, con “effetti neurotossici”. Pertanto, è consigliata la prudenza per diminuire sensibilmente la percentuale di rischio.
Fonte Roma Today
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