Un ex avvocato si getta dal penultimo piano del Palazzo di Giustizia, ritrovato accanto al corpo un biglietto con le motivazioni del gesto.
Questa mattina nel Tribunale milanese un uomo di 49 anni, senza apparente motivazione per aggirarsi tra quei corridoi, si scaglia nel vuoto morendo per l’impatto con il suolo. L’ipotesi è quella di suicidio, avvalorata dal presunto biglietto rinvenuto, tuttavia le indagini proseguono per accertarne la conclusione.
L’uomo che oggi si è tolto la vita era estraneo all’ambiente giudiziario in quanto era un avvocato ma già da molti anni non poteva esercitare più la professione. Il 49enne era stato sospeso e sottoposto a provvedimenti disciplinari per mancati pagamenti delle quote assicurative.
Nonostante la destituzione dall’Ordine degli Avvocati di Milano, attesta la fonte del Corriere della Sera, l’ex uomo di legge praticava ugualmente la professione; motivo delle sanzioni disciplinari.
Gesto volontario o grido d’aiuto?
L’allarme dell’impatto al suolo del 49enne è stato diramato dai dipendenti del Tribunale milanese, i quali hanno immediatamente chiamato il 118. Nonostante l’arrivo dei soccorsi, per l’ex avvocato non c’è stata alcuna speranza, il corpo era a terra già privo di vita.
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La caduta è avvenuta dalla finestra di un bagno che affaccia sul cortile del Palazzo di Giustizia. Il corpo esanime all’interno del Tribunale, lato via Manara, e il seguente arrivo della Procuratrice Generale Francesca Nanni e il Capo della Procura Marcello Viola, ha delineato il luogo e l’inizio dell’indagine.
Dopo gli esami effettuati dai Carabinieri locali, le dichiarazione della Procura si sono fortemente dirette verso l’ipotesi di suicidio. Il gesto che ha portato alla morte il 49enne sarebbe volontario, lo supporta anche il biglietto ritrovato nella tasca che ne annuncia l’intenzione.
Sul piccolo foglio è manifestata la forte tensione provata dall’ex avvocato, causata da gravi problemi finanziari e famigliari. Le preoccupazioni divenute insostenibili e non più comprensibili per essere affrontate avrebbero determinato il violento gesto.
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Al momento il Procuratore Marcello Viola e il PM Cristiana Roveda, secondo quanto riportato dalla Repubblica, confermano l’ipotesi di suicidio ma resta aperta l’indagine per escludere ogni possibile dubbio.