Un ragazzo si è presentato dai carabinieri questa mattina confessando il delitto del pugile di 25 anni, ucciso ad Anzio sabato scorso.
Sabato scorso, un pugile croato di 25 anni Leonardo Muratovic è morto al culmine di una rissa registratasi presso un locale della Riviera Mallozzi, ad Anzio (Roma). Il giovane sarebbe stato raggiunto da una coltellata all’addome che non gli avrebbe lasciato scampo.
Stamane un 20enne di origini marocchine si sarebbe recato presso la caserma dei carabinieri del Gianicolo per confessare il delitto. Il ragazzo, accompagnato dal fratello, si sarebbe imputato l’uccisione materiale di Muratovic.
“L’ho ucciso io“. Con queste agghiaccianti parole un giovane di 20 anni di sarebbe consegnato ai carabinieri dopo che nella notte di sabato 16 luglio un ragazzo di 25 anni, Leonardo Muratovic, sarebbe morto al culmine di una lite ad Anzio. A riportare la notizia alcune fonti locali tra cui Roma Today.
Il giornale riferisce che il ventenne si sarebbe recato presso la caserma del Gianicolo in compagnia del fratello, anch’egli al centro delle indagini. Ma cosa è accaduto? Sabato scorso la vittima si trovava in compagnia dea fidanzata e di un’altra coppia all’interno di un locale del litorale laziale. Per ragioni ancora ignote, forse vecchi dissapori, si sarebbe innescata una lite con il ragazzo consegnatosi alle autorità ed il suo gruppo di amici. I buttafuori a quel punto avrebbero respinto tutti fuori e li si sarebbe verificata la tragedia.
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Gli inquirenti già a lavoro da giorni pare avessero già stretto il cerchio tant’è vero che il Tribunale di Velletri – riporta Roma Today– aveva già richiesto il fermo per tutti i componenti del gruppo. Ora, però, restano da chiarire tutte le posizioni ed i diversi ruoli che hanno avuto i coinvolti in questa vicenda.
E mentre il 20enne confessava il delitto, ad Anzio gli amici della vittima si sono ritrovati dinnanzi al locale dove è morto Leonardo sparando fuochi d’artificio in sua memoria.
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Nell’ambito di questa vicenda è stato arrestato anche il padre della vittima, il quale, poche ore dopo il delitto, con un coltello avrebbe ferito uno dei bodyguard presenti quella sera. Per l’uomo sarebbero stati loro a dare il figlio in pasto ai suoi carnefici.
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