Romina Del Gaudio è stata trovata morta il 21 luglio del 2004, lavorava come promoter ed aveva 20 anni. Dopo tutto questo tempo il giallo è ancora irrisolto.
I resti della ragazza furono ritrovati a Reggia Di Carditiello in un bosco dopo una segnalazione anonima. A distanza 18 anni il giallo non ha ancora una risposta, nessuna pista ha condotto al killer che ha infierito contro la giovane donna con alcune coltellate e colpi di pistola.
Una fine davvero tragica dal momento che la ragazza, almeno dalle ricostruzioni effettuate dagli inquirenti, non aveva scheletri nell’armadio. Oggi sono ancora tanti i perché senza risposta, troppe incongruenze, troppe incertezze. Chi ha ucciso Romina? Perché è stata uccisa? Perché le coltellate e poi i colpi d’arma da fuoco, quasi a voler simulare un’esecuzione?
Il “Caso Del Gaudio” anche a Chi l’ha Visto
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Romina esce di casa per l’ultima volta il 4 giugno del 2004, come ogni mattina infila i fogli nella borsa, prendere il cartellino, il cellulare, le chiavi e qualche effetto personale. Come suo solito saluta la madre di corsa e scende per le strade del Vomero (Napoli-Campania). Quel saluto fugace sarà l’ultimo che la madre di Romina udirà in tutta la sua vita.
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Romina è ignara del suo destino, è una ragazza di 20 anni nel pieno della sua giovinezza intenta a realizzare i suoi sogni e a costruirsi un futuro. Romina non sa che da quel giorno sarà riconosciuta dalla cronaca italiana come “Il caso Del Gaudio”, Romina non sa che dopo qualche giorno sarebbe stata giustiziata con alcune coltellate e colpi d’arma da fuoco.
Insieme ad un gruppo di colleghe parte da Napoli e si dirige verso Aversa, dove alcuni contatti ed appuntamenti l’avrebbero raggiunta in giornata. Lavora come promoter per la Wind (gestore telefonico). Dopo una veloce colazione con le amiche la 20enne si dirige verso i luoghi prefissati per gli appuntamenti tra via Roma, via Andreozzi e via Garibaldi.
Romina non conosce bene la zona, si perde in qualche vicoletto ma riesce a gestire tutti e tutto, viene vista fin quando non avviene l’incontro con la persona che la strapperà alla vita; il suo carnefice.
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Alle 14.00 del 4 giugno 2004, Romina scompare nel nulla per poi essere ritrovata cadavere in un bosco il 21 luglio del 2004. A dare l’allarme furono le colleghe che dopo alcune ore non riuscivano a rintracciarla in alcun modo. Nessuno sa che fine abbia fatto Romina, nessuno sa con chi avesse appuntamento, nessuno sa chi abbia ucciso Romina.
Federica Sciarelli, conduttrice del programma televisivo in onda su Rai 3, Chi l’ha Visto, lancia un appello: “Chiunque l’avesse vista ce ne dia notizia”.
Il ritrovamento del cadavere dopo una segnalazione anonima
Era il 21 luglio del 2004 quando una telefonata anonima avvisa i carabinieri, i resti di un corpo umano sono smembrati in un boschetto nel Casertano. Ossa e frammenti sono sparsi tra gli alberi, la scena è raccapricciante, volpi, topi, falchi, sole, pioggia, vermi, avevano scarnificato la ragazza.
Poco lontano dai resti di Romina, i militari trovano i suoi effetti personali, slip, reggiseno, scarpe, maglietta, sigarette. Chi ha potuto commettere un simile gesto? Il corpo viene identificato grazie al cartellino che la ragazza era solita indossare, Romina Del Gaudio c’era scritto, quei resti erano proprio della 20enne scomparsa dal Vomero il 4 giugno del 2004.
La conferma avviene con l’esame del DNA, Romina era stata sempre lì, tra la boscaglia e gli animali che nel frattempo si erano cibati dei suoi resti. Grazia Gallo, madre di Romina, è sotto shock: “Quella non è mia figlia”, la donna non si da pace, rivuole la sua bambina viva e vegeta così come l’aveva vista per l’ultima volta.
Il primo sospettato per l’omicidio di Romina Del Gaudio
Il primo sospettato per l’omicidio della ragazza è Luciano Agnino, 28 anni, vicino di casa, ossessionato da Romina. Luciano chiama diverse volte al programma Chi l’ha Visto per segnalare che aveva visto Romina in attesa di un treno che l’avrebbe condotta a Busto Arsizio sulla stazione di Caserta.
Un particolare non trascurabile è che non esiste alcun treno che percorre quella tratta con quelle fermate. Durante l’interrogatorio, Agnino viene sentito dall’avvocato di parte civile Giorgio Pace, che sottolinea l’inesattezza della segnalazione, a quel punto il 28enne risponde: “Vuoi vedere che sono stato io, ad ammazzare Romina? Che gliel’ho data io, questa coltellata?”.
Ma come faceva a sapere della coltellata alla schiena se il corpo, al momento dell’interrogatorio, non era stato ritrovato? Ad ogni modo l’alibi di Luciano viene smentito da sua sorella.
Il ragazzo coinvolge un suo amico, Fabio Fiore, entrambi indagati vengono scagionati poiché le tracce biologiche rinvenute sugli slip di Romina non corrispondono; tra l’altro è bene precisare che la biancheria intima non fu riconosciuta dalla madre della ragazza e probabilmente quelle mutandine non erano di Romina.
Ad ogni modo resta in piedi la pista per violenza fisica. Passano gli anni, le indagini proseguono, diversi sono gli indagati ma non si riesce a scovare il colpevole.
Grazia Gallo: “Mia figlia uccisa per vendetta”
Grazia Gallo non ha mai creduto che quel corpo sparpagliato tra gli alberi fosse quello di sua figlia Romina anche se il DNA ha sempre dimostrato il contrario. Grazia non si rassegna e confessa agli inquirenti che probabilmente la figlia era stata rapita per vendetta dall’ex marito che vive in Germania e contro il quale avrebbe dovuto testimoniare per una truffa da 150 milioni di lire.
Gli inquirenti chiedono alla polizia tedesca una perquisizione a casa di Del Gaudio ma viene respinta interrompendo le indagini sul nascere. Grazia non molla, vuole la verità nonostante il DNA positivo con quello di Romina. Pochi giorni prima della scomparsa di Romina, accade un fatto inquietante, una ragazza che somiglia a Del Gaudio viene rapita, lavora anche lei come promoter e due uomini tentano di portarla via. Chi sono quelle persone? Non si è mai saputo. Nel 2014 Grazia Gallo muore senza sapere quali siano state le sorti di sua figlia, dopo 18 anni nessuno ha risolto ancora il caso.