Massacro in una scuola: 2 morti e 8 bambini feriti. “Non mi piacciono i lunedì”, il movente

Una strage premeditata quella che ha coinvolto una scuola elementare. 30 caricatori sparati e il movente folle del killer sotto effetto di droga e alcol.

Un massacro compiuto ai danni dei piccoli studenti in entrata alla Cleveland Elementary School. Un giorno come qualsiasi altro quando il preside, Burton Wragg, ha aperto le porte dell’Istituto e fatto entrare gli scolari. In pochi secondi non è riuscito a fermare i colpi arrivati attraverso la porta di ingresso. Una strage che da quanto si apprende dalle fonti sembrava premeditata.

strage scuola elementare
scuola (Foto Pixabay)

Era il 29 settembre 1979 quando Brenda Ann Spencer, di anni 16, aprì il fuoco dalla finestra della sua camera cominciò a sparare contro i piccoli e il personale scolastico. La sua storia si lega alla familiarità e una strana passione per le armi. Il fucile utilizzato per l’attacco le venne regalato dal padre nel periodo natalizio del 1978. Una trentina di colpi che uccisero 2 persone e ferirono 8 bambini e un ufficiale di polizia venuto in soccorso presso l’istituto scolastico.

“Avevo chiesto una radio e mio padre mi regalò una pistola”: le parole di Brenda Ann Spencer tra allucinazioni e verità

strage scuola elementare
fuoco (Foto Pixabay)

Brenda Ann Spencer si chiuse quindi definitivamente in casa una volta che la Polizia americana individuò il punto da cui provenivano i colpi di arma da fuoco. Una strage che durò venti minuti e un’attesa di 7 ore per contrattare con la polizia.

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All’epoca dei fatti, una giornalista riuscì a contattare la killer chiedendole il motivo di una strage così efferata: “Avevo chiesto una radio e mio padre mi regalò una pistola” e anche “Oggi non succede niente. Non mi piacciono i lunedì.

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La donna venne dichiarata durante il fatto sotto effetto di alcol e droghe, in particolare il PCP che le avrebbe fatto avere delle allucinazioni. Venne condannata per duplice omicidio e lesioni da arma da fuoco con una pena dai 25 anni all’ergastolo. Fino al 2019 le è stata negata la libertà condizionale.

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