Ieri a Castrovillari (Cs) abbiamo incontrato Rocco Papaleo prima del suo spettacolo. Ai nostri microfoni ha raccontato il legame con la sua terra e cosa farà per il futuro
Ieri sera siamo stati a Castrovillari, la città del Pollino in provincia di Cosenza, per la serata conclusiva della 17esima edizione di “SUONI FESTIVAL”, l’evento organizzato dalla Pro Loco cittadina sotto la presidenza di Eugenio Iannelli e la direzione artistica di Gerardo Bonifati.
“Un’edizione rinnovata” come ha spiegato ai nostri microfoni il presidente Iannelli che ha sottolineato come negli ultimi anni, nonostante la pandemia il festival non si è mai fermato e così per il 2022 si è voluto fare un salto di qualità invitando ospiti di caratura nazionale: da Giuliana De Sio a Sebastiano Somma fino a Rocco Papaleo, l’artista lucano che ha chiuso la kermesse e che noi di YesLife abbiamo incontrato, al Protoconvento francescano, prima del suo spettacolo “Tra parole e musica”.
L’intervista di YesLife a Rocco Papaleo
Il suo spettacolo è una sorta di chiacchierata con il pubblico che ci permette di conoscerla un po’ meglio, tra musica, cinema e teatro. C’è però qualcosa che ha tenuto per lei e che ha lasciato deliberatamente fuori?
Questo non posso prevederlo, normalmente non sono così restio a mettermi a nudo, dipende molto dalla serata. Io non ho problemi, mi rivelo.
Ha terminato da poco il film di Edoardo Leo e Massimiliano Bruno ma so che adesso si vuole prendere una pausa, un modo per rallentare, riflettere e poi donarci qualche altro regalo artistico dei suoi?
Sì esattamente, è proprio la mia intenzione. Ho fatto questa scelta perché ho bisogno di più tempo per me stesso, ho lavorato tantissimo negli ultimi anni quasi senza soluzione di continuità. Solo qualche giorno fa ho notato che erano 5 anni che non prendevo il sole ed ero veramente bianco. È un momento della mia vita in cui mi sento appagato e vorrei selezionare un po’ di più, fare solo cose che mi piacciono. Adesso ho deciso per un anno di non fare niente, solo serate come quelle di stasera, andare in giro con il mio gruppo, quello lo considero un vero piacere. Essere qui a Castrovillari, io sono di Lauria, rappresentano belle occasioni per scoprire posti così belli come questo, io non c’ero mai stato.
L’artista ed il forte legame con la Basilicata
Lo ha detto stasera siamo a pochi chilometri dalla sua Lauria, che effetto le fa tornare al Sud? È difficile staccare il cordone?
La verità è che quando ero giovane avevo un grande desiderio di andare via, sono andato a Roma e qui sono stato bene, mi sono formato come artista e come uomo ma c’era una componente lucana molto forte dentro di me di cui non ero nemmeno cosciente.
L’ho scoperto quando ho fatto Basilicata Cost to Cost scoprendo cose della mia terra e di me che non erano così conclamate. Con il passare degli anni ho sentito sempre di più il richiamo dei miei luoghi e ho scoperto che quello che esprimo è fortemente influenzato dalla mia origine. Oggi sento che devo stare di più qui, ho preso questo tempo anche per stare al mio paese e scrivere lì. Sto pensando ad un progetto nuovo, più di uno a dire il vero. Mi piacerebbe stare dalle mie parti e portare un po’ del mio lavoro lì per mettere insieme i due mondi.
Questo è il motivo che l’ha spinta a ritornare a girare in Basilicata? L’ultimo film l’ha girato lì dopo una pausa che aveva preso dopo Basilicata Cost to Cost, c’è stato per lei una sorta di richiamo?
Assolutamente, è stata proprio la ragione per cui ho ambientato il film lì, per il bisogno di attingere ad un serbatoio che credo mi dà una certa originalità. Girare in Basilicata e soprattutto nel mio paese, è stata la prima volta che l’ho fatto, ha rappresentato un’emozione grandissima e penso che il film è venuto molto bene perché l’ho girato lì.
FRANCESCA BLOISE