Una malattia genetica con cui combatteva da tempo e poi il COVID che gli ha tolto la vita. Giulio Marcato “Non arrendersi mai” era un motto
Una storia tragica che parte da una lunga e invalidante malattia di origine genetica. La storia di Giulio Marcato coinvolge tutta la sua vita perchè il ragazzo di appena 25 anni combatteva contro una malattia presumibilmente di origine genetica che colpisce il sistema nervoso periferico ed è molto debilitante.
Viveva a Cona, in provincia di Venezia Giulio Marcato con il padre Ermes e la madre Cinzia. La sua malattia con cui combatteva da anni lo aveva reso inabile a camminare e sempre più spesso gli procurava lancinanti dolori e problemi di deambulazione. Ha cercato di vivere una vita normale fin quando ha potuto ma il giovane negli ultimi mesi aveva contratto il Covid e per lui è stato più difficile uscirne.
Le corse in ospedale, il post Covid che non lo ha fatto alzare più dal letto: “Mai arrendersi” tatuato sul petto, Giulio Marcato è morto così
I genitori di Giulio si alternavano in ospedale per fargli compagnia. Una serie di ricoveri che hanno reso difficile la vita di tutta la famiglia. La mamma Cinzia, non appena staccava da lavoro si recava in ospedale di giorno, il padre Ermes di notte. Ma Giulio non ce l’ha fatta. E’ morto mercoledì scorso al Policlinico San Marco di Mestre.
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Una notizia che ha sconvolto tutta la comunità locale che conosceva la famiglia Marcato. Il suo motto era tatuato sul suo petto “Never back down”, “Mai arrendersi”. E con la sua determinazione e l’orgoglio che lo contraddistingueva, Giulio Marcato non c’è più.
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Come riporta Leggo, i necrologi hanno anticipato che domani sera, alle 20:30 si terrà la recita del rosario nella Chiesa parrocchiale di Cona. Martedì 2 Agosto sono previsti, alle 10:30 i funerali del ragazzo, guerriero, che non voleva arrendersi mai.