I rincari energetici, il caldo estremo e la siccità record stanno mettendo a dura prova l’approvvigionamento di molte materie prime sempre più difficili da trovare.
Due anni di Covid seguiti dalla guerra in Ucraina e la siccità record hanno dato il colpo di grazia alla nostra fragile economia globale che ora vacilla sotto i colpi dell’inflazione arrivata a cifre record.
La colpa è da imputare al caro energia dopo l’annuncio del taglio dei rifornimenti del gas russo, e della penuria di materie prime che iniziano a scarseggiare a causa della mancanza di acqua in un anno, il 2022, che si attesta il più secco e arido degli ultimi decenni.
Molte famiglie rischiano di non riuscire ad arrivare a fine mese, i portafogli sono sempre più vuoti, e anche la mancanza di molti prodotti sugli scaffali dei supermercati sta facendo molto temere i consumatori.
La lista dei prodotti che iniziano a scarseggiare si allunga
La stagflazione è altissima, molti prodotti stanno registrando aumenti record che non si vedevano dal 1986. Solo l’olio di semi ha registrato un picco di +68,6% da inizio anno, i gelati +13,4%, senza parlare della passata di pomodoro e della farina.
Ma quali sono i prodotti che stanno soffrendo di più e di cui c’è maggiore scarsità sul mercato? Una su tutte l’acqua frizzante per cui Acqua Sant’Anna ha già lanciato l’allarme.
“La Co2 è introvabile e anche i nostri competitor sono nella stessa situazione”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Acqua Sant’Anna all’ANSA.
Questo perché l’anidride carbonica è ampiamente usata nel settore agroalimentare per conservare i cibi ora che la corrente è venduta a caro prezzo.
A questo si aggiungono però anche pasta, riso, frutta fresca, latte, olio e moltissimi altri ancora. Non possiamo neppure scordarci della non reperibilità di molti oggetti elettronici per cui mancano componenti bloccati alle frontiere.
File ai supermercati per i ventilatori: è allarme!
Molti componenti elettronici iniziano a scarseggiare compresi piccoli elettrodomestici che in questo periodo dell’anno sono essenziali. Uno su tutti i condizionatori ed i ventilatori le cui consegne solo bloccate da mesi per colpa dei fermi alle frontiere russe, cinesi e ucraine.
Mancano dei componenti per poter vendere questo oggetto del desiderio, ora che le temperature sono alle stelle ed in molte regioni si superano i 40 gradi. Fuori dai centri commerciali e dai supermercati molte volte ci sono lunghe code per cercare di accaparrarsi gli ultimi pezzi a magazzino, anche se Confcommercio lancia l’allarme:
La situazione è grave e non promette di migliorare neppure nei prossimi mesi. Ora sono i ventilatori ma in inverno saranno le stufe e tutti gli oggetti usati per scaldare le nostre case.
Che ne sarà della nostra economia? Sono in molto a credere che ci sarà un peggioramento inarrestabile della situazione già dal prossimo autunno.