Le parole del padre di Donatella, la 27enne morta suicida in carcere

Il triste episodio della detenuta Donatella Hodo, di soli 27 anni, morta suicida la scorsa settimana nel carcere di Montorio di Verona ha sconvolto tutti. Suo padre, le era stato accanto per aiutarla ad uscire dal tunnel della droga.

Donatella morta suicida in carcere
foto da Pixabay

L’uomo non si riesce a dare pace per ciò che è accaduto a sua figlia e, oltre ad assumersi le sue responsabilità in quanto genitore, ha fortemente criticato i controlli nelle carceri italiane.

Le parole del padre e il senso di colpa

In una dichiarazione rilasciata al Corriere della Sera avrebbe detto “Io e il giudice piangevamo tutti e due. Ci sentiamo sconfitti e perdenti, ci siamo chiesti perdono. Avevo i brividi, la mia Donatella mi parlava sempre di questo magistrato come di un secondo padre, diceva che era l’unico ad aver preso a cuore la sua situazione. All’inizio nessuno trovava la forza di parlare, solo lacrime.

Donatella morta suicida in carcere
foto da Pixabay

Quando ci siamo visti ho proprio voluto dire al magistrato che non deve sentirsi in colpa, perché Donatella mi raccontava sempre l’impegno che lui ci metteva nel seguire la sua vicenda. Questo giudice seguiva il caso di mia figlia con vera dedizione, le faceva visita in carcere, cercava soluzioni. Certe volte ho avuto la sensazione che la seguisse di più lui di me. Lei me lo descriveva come un secondo padre”.

Pochi controlli nelle carceri italiane. L’aspra critica del padre di Donatella

Il senso di colpa del genitore non si placa; sono tante infatti le domande e i dubbi di questo padre, che ha subito una così grave perdita

“Mi sto dilaniando nel dubbio. Dove ho sbagliato? In che cosa? Mai comunque mi sarei aspettato che la mia Dona facesse una cosa simile, mai. Sento che la mia vita senza lei non vale più niente, sono io che ho fallito, non il giudice”

Donatella morta suicida in carcere
foto da Pixabay

“Non ho sbagliato solo io. Tutto il sistema ha fallito, e secondo me anche i controlli in carcere non sono stati adeguati. Per questo ho sporto denuncia, mia figlia purtroppo non tornerà però merita verità e giustizia” ha continuato il padre di Donatella, sottolineando il forte risentimento per la scarsa tutela dei detenuti.

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