Aumentano i morti in montagna: l’ultima tragedia ad alta quota si è verificata sulla vetta Greitspitz (2.870 metri).
Continua a salire il numero di vittime in montagna. L’aumento degli incidenti ad alta quota è stato registrato a livello internazionale. Tra i decessi si contano escursionisti amatoriali, esperti ed alpinisti.
L’aumento di vittime in vetta tra escursioni, scalate e ferrate è spia certa di un ecosistema disperato in via di distruzione. Un recente segnale è la tragedia della marmolada: l’improvviso crollo di una parte della Regina delle Dolomiti è costata la vita a 11 escursionisti.
I sentieri montuosi e il loro fascino secolare continuano ad attirare diverse fasce della popolazione: valida alternativa al mare, l’alta quota continua a essere un’ambita meta turistica per giovani, gruppi e famiglie.
Accanto alle meraviglie della natura si affianca però la crisi climatica, fenomeno evidente, reale e incontrovertibile. Tuttavia, non tutti i morti di montagna sono correlati alle tragiche conseguenze del disastro ecologico.
Difatti, la maggior parte dei decessi è perlopiù correlata all’attitudine poco consapevole e irresponsabile dello stesso escursionista, indipendentemente dalle sue abilità. Così è accaduto per la morte di un nostro connazionale, Andrea Mazzetto, 30enne di Rovigo, precipitato dall’Altar Knotto, sulla Val d’Astico (Altopiano di Asiago) per recuperare il cellulare.
La minima disattenzione può costare carissimo e questo vale anche per i sentieri tradizionali. usare sempre la testa e avere responsabilità è la chiave. gli errori vengono commessi e subentrano diverse variabili tra un incidente grave o quello che viene definito un colpo di fortuna
Ricca di risorse e insidie, la montagna accoglie, ma non transige. Imprevedibile per definizione, l’alta quota resta al tempo stesso un’emozione e un’insidia: bisogna sempre avere il senso della misura; basta una piccola disattenzione, un solo passo falso per finire in un precipizio.
Ed è proprio a causa di una distrazione che un escursionista 70enne ha perso la vita in montagna. A pochi giorni dalla tragedia sull’altopiano di Asiago – con la morte di Andrea Mazzetto, 30enne rodigino morto per recuperare il cellulare – un altro dramma si è verificato oltre i confini nazionali, sulla vetta di Greitspitz (2.870 metri).
Stando a quanto riporta NBC News, anche l’incidente sulle alpi austriache è stato causato da una distrazione correlata al mondo digitale tascabile. La vittima, un escursionista tedesco di 70 anni, è precipitato dalla vetta di Greitspitz mentre scattava una foto alla sua compagna, cittadina spagnola di 63 anni.
Secondo le prime ricostruzioni riportate dal media, l’uomo ha scattato diverse fotografie alla compagna sulla croce, il punto più alto del monte. Durante gli scatti, un passo indietro per variare la composizione fotografica gli è costato la vita.
Durante la manovra, l’escursionista non si p accorto di essere vicino a un burrone. Stando alle dinamiche riportate dal media, il 70enne ha perso l’equilibrio ed è precipitato lungo una parete rocciosa. Il volo di circa 60 metri è stato fatale.
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Fonte NBC News
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