Un ordigno bellico è esploso a Venezia, provocando un morto e un ferito grave. Stavano cercando di disinnescare la bomba.
Il tentativo finito male: esplode un ordigno a Venezia
L’intervista all’esperto. Le parole ad Amedeo Postiglione
“Durante il periodo bellico, prima che iniziassero i bombardamenti su Roma, parecchie famiglie romane lasciarono la città perché ritenuta pericolosa a causa dei bombardamenti aerei e si rifugiarono, chi poteva, nelle campagne. Anche la famiglia che ho conosciuto in occasione di questa particolare bonifica lasciò Roma e cercò rifugio in una piccola casetta in un paesino del Cassinate.
La piccola proprietà situata tra due colline, tra Cassino e San Giorgio al Liri, sembrava il posto ideale per trascorrere tranquilla mente quei momenti terribili di guerra. Dopo circa due settimane dal loro arrivo, per loro sfortuna, sulle due colline si posizionarono e guerreggiarono i tedeschi e gli anglo-americani.
La battaglia durò circa una settimana e lasciò sul terreno numerosi morti. La casetta fu bersaglio continuo di colpi d’artiglieria che per una pura fatalità non riuscirono ad abbatterla, ma un grosso proiettile penetrò nell’abitazione conficcando si nel pavimento a circa 2 metri di profondità senza esplodere.
Successivamente il foro di entrata del proiettile fu rinchiuso e sopra ci si costruì un focolare di pietra. Qualche anno fa, dovendo effettuare lavori di ristrutturazione, uno dei figli del proprietario della casa si ricordò che il papà diceva sempre che prima di muovere anche solo una mattonella di dovevano avvisare gli artificieri. Così, dopo circa 70 anni siamo arrivati noi e dopo una estenuante bonifica siamo riusciti a tirare fuori dal pavimento un grosso proiettile di artiglieria. Il proiettile rimosso da sotto il pavimento.”