La benzina ha un odore molto particolare che piace (più o meno) a tutti. Vi siete mai chiesti il perché? Svelato il mistero
Sarà capitato di certo anche a voi di sentire il “profumo” della benzina, specie quando si fa rifornimento alla stazione di servizio. Se a qualcuno può risultare sgradevole, per altri è molto piacevole, ma come mai? Cosa spinge queste persone ad amarlo così tanto?
Benzina, ma cos’è realmente?
Questo prodotto si ottiene distillando il petrolio grezzo a temperature variabili che rientrano in uno specifico intervallo, tra i 35 ed i 215° C. Si presenta come un liquido estremamente infiammabile, la sua colorazione è diversa e va dal trasparente al giallo paglierino, può essere molto denso/oleoso e soprattutto dall’odore inconfondibile. Per ricavare la benzina, come detto poc’anzi, serve il petrolio e da un litro di questo si ricava solo il 10% di benzina.
Al fine di utilizzare la benzina come carburante, questo liquido deve soddisfare due caratteristiche principali, in primis deve essere adeguatamente volatile, ovvero deve avere quello sprint necessario affinché il motore di un mezzo di trasporto si accedi in brevissimo tempo ed in secundis la benzina deve avere una buona capacità antidetonante, ovvero deve accendersi con una banalissima pressione del pistone.
Ecco perché piace così tanto l’odore della benzina
A spiegarci per quale motivo piace così tanto l’odore della benzina è il professor Carl Engelking in un articolo pubblicato su “Discover”. Questo liquido dall’odore “importante” è composto da numerose sostanze, quella sicuramente più importante è il benzene, usato anticamente per confezionare i prodotti per la cura del corpo.
Con il passare del tempo si scoprì che era tossico e che quindi era meglio non adoperarlo in questo modo. Una piccola raccomandazione, se vi piace annusare la benzina, non fatelo per molto tempo, poiché è dannoso.
Ma qual è il reale motivo di questo amore per la benzina?
La riposta ci viene fornita da una pietra miliare della letteratura umana, “Alla ricerca del tempo perduto” scritto da Marcel Proust tra il 1909 e il 1922. Il motivo principale è la madeleine, una molecola capace di evocare ricordi e quindi di stimolare l’olfatto al fine di vivere una condizione di serenità.
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