Continuano le indagini sul maltempo nella zona di Senigallia che ha provocato lo scorso 15 settembre 11 morti. Ecco le parole del capo della procura di Ancona
Sono ancora in fase di accertamento le indagini riguardo il maltempo nella zona di Senigallia, che ha causato ben 11 morti. Tra le principali critiche quella di una mancata allerta meteo, che oltre ai decessi, avrebbe provocato gravi danni a livello economico. Tra le altre cose, inoltre, due persone risulterebbero ancora disperse. La situazione, ovviamente critica, ha scosso tutti, in particolar modo i commercianti.
Le indagini e le ipotesi ricostruttive. Parla il capo della procura di Ancona
“Le indagini sono in una fase molto iniziale, tutte le ipotesi ricostruttive sono prese in considerazione. Dal punto di vista della dinamica degli eventi quello che si riscontra in questo momento è che non c’è stata un’allerta da parte della Regione nei confronti dei Comuni” ha affermato Monica Garulli, capo della procura della città di Ancora. Un momento delicato per le autorità e per le forze dell’ordine che devono dare risposte ai cittadini. Una situazione che potrebbe essere
“Questa volta le vittime hanno interessato principalmente i Comuni a monte del fiume Misa, diversamente dal 2014, quando le vittime erano nel centro abitato di Senigallia“.
Poi conclude “I tempi dell’inchiesta saranno compatibili con l’accertamento dei fatti e anche con l’esigenza di una risposta. Cercheremo di fare il meglio in questo senso“.
Gli abitanti vogliono risposte. Forse la causa è un mancato allarme
“La principale preoccupazione della Procura è di assicurare fonti di prova che possano essere di ausilio nella ricostruzione dei fatti. Ci sono acquisizioni documentali, ci sono anche acquisizioni testimoniali, tutto quello che può concorrere a ricostruire esattamente l’evento del 15 settembre” prosegue la procuratrice.
“Questa volta le vittime hanno interessato principalmente i Comuni a monte del fiume Misa, diversamente dal 2014, quando le vittime erano nel centro abitato di Senigallia”.
Poi conclude “I tempi dell’inchiesta saranno compatibili con l’accertamento dei fatti e anche con l’esigenza di una risposta. Cercheremo di fare il meglio in questo senso” conclude la cruda dichiarazione.