Mosca valuta la possibilità di estensione del richiamo al servizio militare anche ai residenti con cittadinanza russa di età superiore ai 27 anni.
Delicatissimo periodo per il popolo russo al 215° giorno di conflitto. A pochi giorni dall’appello alla mobilitazione parziale richiesto dal leader del Cremlino la Federazione Russa vede intensificare i segni di squilibrio al suo interno.
A pagare il prezzo più alto del conflitto è il popolo russo, specialmente le minoranze etniche e gli abitanti degli oblast’ più remoti del Paese, grandi bacini di riservisti agli occhi di Mosca.
Tutt’altro che parziale il richiamo al servizio militare: l’appello di Vladimir Putin è una “mobilitazione al 100%”, denuncia la presidente della Free Buryatia Foundation Alexandra Garmazhapova.
Stando al comunicato della portavoce dell’organizzazione, dall’omonima regione centro-meridionale siberiana sarebbero state consegnate più di tremila povestka. Alle sue parole fanno eco le ultime dichiarazioni del presidente del Consiglio per i diritti umani del Cremlino Valery Fadeyev.
L’idea di mobilitazione intesa da Mosca è tutt’altro che parziale: il Cremlino sta valutando l’ampliamento della mobilitazione anche ai lavoratori immigrati, con l’estensione della chiamata al servizio militare a tutti i residenti con cittadinanza russa di età superiore ai 27 anni.
Stando a quanto esplicitato da Fadeyev sul canale Telegram del Consiglio citato da Interfax, la Federazione sta prendendo in considerazione una modifica della normativa vigente attuale, portando l’età a 45 o 50 anni con riferimento a tutti i cittadini riservisti naturalizzati.
La correzione giuridica – ha aggiunto Valery Fadeyev – è necessaria per la difesa della Patria:
“l’estensione della chiamata al servizio militare è necessaria perché difendere la patria è anzitutto un dovere e una responsabilità del cittadino della Federazione Russa.”
La nuova valutazione avverrebbe senza discriminazioni e non richiederà, pertanto – secondo quanto precisato dal presidente del Consiglio per i diritti umani del Cremlino Valery Fadeyev – la mobilitazione immediata dei cittadini naturalizzati.
“il richiamo al servizio militare non deve avere distinzioni tra chi ha ricevuto la cittadinanza alla nascita e chi è stato naturalizzato.
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