Bisogna fare attenzione a come muoversi all’interno del supermercato, alcune azioni potrebbero portare a multe: di cosa si tratta
C’è chi lo fa inconsciamente e chi volontariamente e per abitudine, scopriamo tutti i dettagli.
Ognuno fa la spesa a modo suo, chi una volta a settimana e chi più volte ma di minore quantità. Chi sceglie la gamma dei prodotti più costosa e chi preferisce risparmiare, pur mantenendo alta la qualità.
C’è un’azione, però, che non dovrebbe presentarsi che rientra nella lista dei comportamenti sbagliati. Si tratta di una cattiva abitudine che viene legittimata soltanto perché la maggior parte delle persone continua a fare. Ecco, dunque, cosa potrebbe succedere al supermercato. Fate attenzione.
L’abitudine sbagliata potrebbe farvi addebitare 300 euro di multa e da tale azione sarebbe nato un nuovo regolamento da cui deriva la sanzione. Che il gesto venga fatto volontariamente o inconsapevolmente non c’è alcuna differenza.
Che vi piaccia o no, la cosa che non potrete più fare è portare il carrello della spesa a casa. Il nuovo regolamento non prevede neanche un trasporto temporaneo. Anche in quel caso la multa arriverebbe e dovreste pagare 300 euro. Ma chi lo ha deciso? A proporre e a mettere in pratica tale regola è stato il comune di San Giuliano Milanese, con il suo sindaco Marco Segala.
Poiché il comune aveva riscontrato vari furti legati ai carrelli nel supermercato, il primo cittadino ha deciso di applicare la sanzione di 300 euro a tutti coloro che decidono di portare via l’oggetto in questione. L’accordo è stato preso con la polizia locale.
I cittadini erano abituati ad utilizzare il carrello del supermercato per portare la spesa a casa e una volta finita l’opera, lasciavano per dimenticanza o volontariamente l’attrezzo nei pressi della propria abitazione. Molti carrelli sono stati ritrovati in posti indecenti ed hanno messo sottosopra il territorio, andando a compromettere la sicurezza del decoro urbano.
Prima di prendere la decisione di sanzionare le persone, i vigili e tutte le autorità competenti hanno tentato di parlare con i cittadini affinché limitassero la cattiva abitudine. Nessuno, però, sembra aver preso la questione sul serio e quindi il comune è stato costretto ad adottare una strategia drastica che ha messo ko i cittadini.
Per adesso, la regola vale soltanto a Milano ma se dovesse funzionare, il governo potrebbe prenderla come esempio e diffonderla in tutta Italia.
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