Prosegue l’inchiesta sull’assassinio di Marcello Toscano, l’insegnante rinvenuto senza vita all’interno del cortile di una scuola media locale.
Marcello Toscano è stato ritrovato senza vita la sera del 27 settembre, La macabra scoperta risale alle 22:30 dello scorso martedì. A rintracciare il cadavere sono stati i Carabinieri: il corpo del 64enne giaceva all’interno di un’aiuola ubicata nel cortile della scuola media di Marino Guarano, dove la vittima lavorava come insegnante di sostegno.
Il giallo di Melito continua a scuotere gli animi del personale scolastico e del comune locale: un’atmosfera serena di studio, maturazione e condivisione deteriorata da una violenta scena del crimine; evento che acutizza l’emergenza sicurezza, vana richiesta più volte evidenziata al Governo centrale dal sindaco melitese Luciano Mottola.
Convalidato il fermo del collaboratore scolastico: ritrovate tracce di sangue sui vestiti
Convalidato il fermo del collaboratore scolastico, attualmente detenuto nel carcere di Poggioreale, a Napoli, e indagato per l’assassinio di Marcello Toscano.
Oggi pomeriggio i funerali di Marcello Toscano https://t.co/XbIuC8N550
— Melitonline (@melitonline) October 4, 2022
Nell’interrogatorio sarebbero emersi gravi indizi di colpevolezza sul presunto assassino, confermati dal rinvenimento di tracce di sangue su alcuni abiti, ora sotto sequestro per ulteriori analisi e accertamenti.
Eseguita l’autopsia: ispezionato l’armadietto del collaboratore scolastico
A una settimana esatta dal rinvenimento del corpo di Marcello Toscano, questo martedì 4 ottobre è stato eseguito l’esame autoptico effettuato dal medico legale su ordine della Procura Napoli Nord.
L’esito dell’autopsia sarà reso noto entro 60 giorni. Prosegue, nel frattempo, l’inchiesta da parte dei militari dell’Arma, la cui ispezione si è focalizzata sull’armadietto del collaboratore scolastico attualmente indagato.
Durante l’interrogatorio di fronte al Giudice per le indagini preliminari (Gip), il sospettato si è avvalso della facoltà di non rispondere. Pertanto, al momento non vi sono conferme sul capo di accusa. L’unica convalida resta il fermo e la detenzione nel carcere di Poggioreale.
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