I rincari avvenuti nel 2022 hanno toccato diversi settori: dall’elettricità ai beni di prima necessità, che vedono un aumento dell’11,8%.
Come stato annunciato dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti Ambiente nei giorni precedenti, a partire da ottobre le bollette dell’energia elettrica per coloro in tutela aumenteranno del 59 %. L’aumento dell’energia elettrica non rappresenta un problema unico, perché trascina con sé tanti altri settori come ad esempio quello dei beni di prima necessità.
Secondo le prime stime dell’Istat (Istituto nazionale di statistica) ”nel mese di settembre 2022 i prezzi del consumo per l’intera collettività registrano un aumento su base mensile dello 0,3% mentre su base annua dell’8,9%, +8,4% del mese precedente”. L’aumento dell’inflazione è dovuto principalmente ai beni alimentari che vedono un rialzo dell’11, 8%. Una crescita così sproporzionata -spiega l’Istat– non si registrava da luglio del 1983, dove il rincaro era del 12,2%.
La Coldiretti ha fornito una lista degli alimenti che hanno subito maggior aumento die prezzi: olio di semi (+63%), la margarina(+24%), la farina (+23%), il riso (+22%), la pasta (+22%). Un crescita dei prezzi non indifferente la subiscono anche il latte a lunga conservazione (+19%), la carne di pollo (+16%) e le uova (+15%). L’inflazione colpirà inoltre verdure di stagione e frutta.
In diverse città italiane per via degli aumenti energetici si sono mobilitate diverse proteste. Il 29 settembre 2022 a Napoli è avvenuta la protesta dei panificatori di Napoli e della Campania organizzata da Unipan Confcommercio Campania contro l’aumento del gas, della luce, ma anche delle materie prime come la farina e l’olio.
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C’è la preoccupazione, tra i manifestanti, che con l’aumento dei beni di prima necessità molti forni saranno costretti a chiudere. Durante la protesta i panificatori hanno distribuito in maniera gratuita il pane ai cittadini, ”oggi il pane gratis, perché domani il pane non ci sarà” denuncia un manifestante.
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Il 1 ottobre 2022 a Bologna, in via Ugo Bassi davanti all’Eni store, decine di persone hanno manifestato contro gli aumenti luce e gas, e in un gesto simbolico sono state bruciate diverse bollette. La stessa manifestazione si è tenuta in altre città italiane, tra cui Brescia e Torino, ma verrà estesa anche in altre quattordici città.
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