La donna aveva 47 anni e viveva a Milano dove lavorava come prostituta. Aveva confessato al compagno che voleva andarsene di casa.
Luljeta Heshta è stata l’ottava vittima del 2021, uccisa per mano del compagno Alfred Kipe, connazionale Albanese come lei di 43 anni.
I due vivevano a Milano in zona Corvetto ma lei svolgeva l’attività di prostituta anche nelle zone limitrofe. Quel 7 febbraio si trovava presso la strada provinciale 40 (conosciuta come Binasca) tra Pedriano di San Giuliano Milanese e Melegnano.
Dei passanti hanno riferito alle autorità di aver visto in diretta l’inseguimento della donna da parte di un uomo che aveva in mano un coltello.
Allertati immediatamente i Carabinieri ed il 118, quando i sanitari sono giunti sul posto l’hanno trovata in gravissime condizioni. Il trasporto urgente al vicino ospedale Humanitas di Rozzano non ha potuto salvarle la vita. Luljetaè morta a seguito dell’emorragia avvenuta per via di cinque fendenti, di cui due alla gamba e tre alla schiena.
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L’uomo è stato immediatamente intercettato dalle forze dell’ordine, che hanno analizzato sia i tabulati telefonici e le celle che lo volevano nel luogo del delitto, sia grazie ad un video registrato da un passante che incastrerebbe Alfred come unico assassinio di Luljeta.
I due convivevano ma lei, sembra, che gli avesse confessato di aver stretto una nuova relazione con uomo e che era desiderosa anche di andar via dalla loro casa milanese.
Il killer il 7 febbraio l’ha raggiunta in strada e a seguito di un diverbio acceso l’avrebbe accoltellata. Dopo i primi interrogatori in cui continuò a confessarsi innocente, l’uomo a luglio ammise quanto commesso agli inquirenti.
Dopo i primi mesi di custodia cautelare in carcere con l’aggravante della convivenza con la vittima, il 22 marzo 2022 la Corte d’Assise di Milano condannò l’imputato a 24 anni di reclusione rigettando la proposta dell’accusa dell’ergestolo.
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